Battesimo per Tobia,il figlio di Vendola e del suo compagno
Vescovo: non ho trovato nulla da ridire perché in linea con quello che dice papa Francesco, ovvero di non creare nuovi atei
Tobia, il figlio di Nichi Vendola, è stato battezzato l'8 ottobre nella chiesa di San Michele a Suio. Alla cerimonia, che si è svolta nella chiesa della frazione termale di Castelforte (Latina), erano presenti poche persone e ovviamente il compagno di Vendola, Eddy Testa, originario di Castelforte.
La famiglia dell'ex governatore della Puglia ha scelto di vivere momentaneamente a Castelforte, luogo lontano dai riflettori. Tobia è nato grazie all'utero in affitto in America, poichè in Italia questo tipo di tecnica non è permessa, dal seme del padre (Eddy Testa) e da una donna americana di 29 anni. Una scelta la loro che aveva provocato forti polemiche. Il piccolo ha oggi circa sette mesi.
Il battesimo è stato celebrato dal parroco di San Michele Arcangelo, don Natalino Di Rienzo, che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni pur confermando - stando a quanto riferito dalla stampa locale - di "aver impartito il sacramento", ma "di più non posso dire per il rispetto della privacy". Unica ammissione: "Mi è stato chiesto di battezzare il piccolo Tobia ed io l'ho fatto. Ma non posso dire di più perché non voglio pubblicizzare un evento del tutto privato".
È comunque la prima volta che in provincia di Latina è stato battezzato il figlio riconosciuto da una coppia gay. Stando alle voci filtrate nel paese d'origine di Eddy Testa, i padrini sono un uomo ed una donna regolarmente sposati col rito cattolico e "persone di profonda" fede. Nichi Vendola e il suo compagno hanno però seguito un corso di preparazione in vista del battesimo del piccolo Tobia, seguendo le regole previste dalle norme canoniche.
A dare ufficialità all'evento ha provveduto il nuovo vescovo di Gaeta, Luigi Vari, che ieri al termine di una cerimonia di consacrazione sacerdotale, ha specificato che era stato "informato" già da tempo del desiderio della coppia Vendola-Testa di voler battezzare il loro bambino e di non aver trovato niente in contrario: "Sapevo tutto in anticipo. Mi era stato chiesto il permesso, non ho trovato nulla da ridire perché in linea con quello che dice papa Francesco, ovvero di non creare nuovi atei. Il Codice di Diritto Canonico, tra l'altro, - specifica il vescovo di Gaeta - come prevede l'accoglienza per i divorziati lo fa anche per situazioni del genere e la prima cosa è quella di tutelare i bambini".
Dopo la cerimonia in parrocchia, il piccolo Tobia è stato festeggiato in una tenuta, presso Suio, con i parenti più stretti e amici intimi. Nessun commento da Vendola e Testa, che - stando a chi ha potuto verderli in chiesa - hanno partecipato alla celebrazione con grande emozione, essendo entrambi "profondamente" cattolici.
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