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Bassetti, Cei: troppi pregiudizi su no-profit cattolico

Redazione
Pubblicato il 21-05-2019

In una società libera e plurale questo spazio dovrebbe essere favorito e agevolato

"Avverto una crescente preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare con la riforma del Terzo settore. Al fondo restano ancora antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico; pregiudizi che non consentono di avere ancora una normativa adeguata a rispondere alle esigenze di centinaia di migliaia di persone, dedite al prossimo e alle persone bisognose". Così il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, che si dice "sconcertato" per il raddoppio della tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali.

Annunciando la sua intenzione, nell'introduzione ai lavori dell'assemblea generale Cei aperta ieri dal Papa in Vaticano, "di essere estremamente esplicito almeno su tre questioni, strettamente legate all'attualità", il card. Bassetti ha detto, innanzitutto, di avvertire "una crescente preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare con la riforma del Terzo settore. Al fondo - ha sottolineato - restano ancora antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico; pregiudizi che non consentono di avere ancora una normativa adeguata a rispondere alle esigenze di centinaia di migliaia di persone, dedite al prossimo e alle persone bisognose".

"Si tratta di un mondo di valori e progetti realizzati, di assistenza sociale, di servizi socio-sanitari, di spazi educativi e formativi, di volontariato e impegno civile", ha aggiunto il presidente dei vescovi italiani. "In una società libera e plurale questo spazio dovrebbe essere favorito e agevolato in ogni modo", ha detto ancora. "Per questo non si può che rimanere sconcertati vedendo che al Paese intero si manda un segnale di segno opposto, intervenendo senza giustificazione alcuna per raddoppiare la tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali", ha aggiunto.

"Al Governo - ha concluso Bassetti - chiediamo non sconti fiscali o privilegi, ma regole idonee e certe, nel rispetto di quella società organizzata e di quei corpi intermedi che sono espressione di sussidiarietà; riposta di prossimità offerta al bene di ciascuno e di tutti; risposta qualificata dall'esperienza e dalla creatività, dalla professionalità e dalle buone azioni". (ANSA).

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