BANDO ATOMICA, PERCHE' L'ITALIA NON FIRMA?
oggi quei venti di guerra hanno ricominciato a soffiare
Il 27 ottobre del 1986, il mondo sull’orlo di una guerra nucleare che lo avrebbe portato all’autodistruzione si fermò a riflettere grazie all’intuizione di Giovanni Paolo II di convocare in Assisi tutti i leader religiosi per pregare per la pace.
Subito dopo quell’incontro che scosse l’opinione pubblica e le cancellerie mondiali per la sua impressionante forza simbolica – un cattolico vestito di bianco accanto e uno shintoista, un buddista accanto a un induista, un musulmano vicino a un sikh – si tenne una preghiera corale che suscitò accuse di sincretismo religioso, cioè di contaminazione tra religioni diverse.
Tuttavia, quel giorno, le varie fedi del mondo - anche grazie alla figura di san Francesco - sarebbero uscite più forti e consapevoli nelle proprie differenze. E il mondo, in un’ottica di crescente disgelo tra le due superpotenze, USA e URSS avrebbe vissuto anni di distensione, che sarebbero culminati con la firma, nel 1987, dell’accordo per limitare la diffusione degli arsenali nucleari sul suolo europeo tra il leader dell’Unione sovietica Michael Gorbaciov e il presidente americano Ronald Reagan.
Ma oggi quei venti di guerra hanno ricominciato a soffiare: Donald Trump ha cancellato quell’accordo, la tensione tra Russia e Stati Uniti sale, le ricche commesse in armi crescono…
E allora torna alla mente quel giorno di ottobre di 32 anni fa. Negli anni successivi vennero ad Assisi anche gli ambasciatori russo e americano e si scambiarono un ramoscello d’ulivo. Oggi, dinanzi alla rinata sfida nucleare, è evidente che il mondo ha bisogno di uomini di buona volontà per scongiurare un’altra guerra.
Al di là di questioni che paiono retoriche, ma che sono in realtà molto concrete, mi domando – con il missionario comboniano Padre Alex Zanotelli, profeta del nostro tempo - che ha fatto di queste battaglie di civiltà la bandiera della sua vita - perché il governo italiano non abbia ancora smesso di vendere bombe all'Arabia Saudita, che le usa per distruggere lo Yemen, in violazione della legge 185 che proibisce la vendita di armi a paesi in guerra. E mi chiedo anche a che punto sia l’approvazione della ratifica del trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato dall'Onu il 7 luglio 2017.
Ma ciò che maggiormente mi spaventa è il silenzio che circonda queste questioni: nel dibattito pubblico, sui mezzi di comunicazione, nella vita quotidiana delle nostre tiepide case.
Chi risponde? Il silenzio del governo è assordante. E pensare che qualche movimento è nato il 4 ottobre…
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