Apertura anno accademico Istituto Teologico Assisi, Mons. Accrocca: studiare per fare della vita un dono - VIDEO
Si è aperto oggi l’anno accademico 2017/2018 dell’Istituto Teologico di Assisi con la Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca che ha invitato tutti i presenti a darsi un progetto di vita e a perseguirlo con costanza: “inseguire ciò che amate, come diceva Collodi, per non essere costretti ad amare quel che troverete”.
“Perché questo si realizzi è necessario dare il meglio di se stessi, nel percorso d’apprendimento e nella formazione, evitando di pensare che poi, alla fin fine, ‘certe cose’ nella vita non serviranno, dal momento che lo studio – quello vero e serio – apre le menti, purifica i cuori, consente di cogliere il nocciolo essenziale delle cose, aiuta a capire e a leggere in profondità il proprio tempo”.
LETTERA A FRATE ANTONIO
A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Ho piacere che tu insegni la sacra teologia ai frati, purché in questa occupazione, non estingua lo spirito dell'orazione e della devozione, come sta scritto nella Regola. (FF 251)
PREGATO DA UN FRATE PREDICATORE, ESPONE UN DETTO PROFETICO
Mentre dimorava presso Siena, vi capitò un frate dell'Ordine dei predicatori, uomo spirituale e dottore in sacra teologia. Venne dunque a far visita al beato Francesco e si trattennero a lungo insieme, lui e il Santo in dolcissima conversazione sulle parole del Signore.
Poi il maestro lo interrogò su quel detto di Ezechiele: Se non manifesterai all'empio la sua empietà, domanderò conto a te della sua anima. Gli disse: «Io stesso, buon padre, conosco molti ai quali non sempre manifesto la loro empietà, pur sapendo che sono in peccato mortale. Forse che sarà chiesto conto a me delle loro anime?».
E poiché Francesco si diceva ignorante e perciò degno più di essere da lui istruito, che di rispondere sopra una sentenza della Scrittura, il dottore aggiunse umilmente: «Fratello, anche se ho sentito alcuni dotti esporre questo passo, tuttavia volentieri gradirei a questo riguardo il tuo parere».
«Se la frase va presa in senso generico, - rispose Francesco - io la intendo così: Il servo di Dio deve avere in se stesso tale ardore di santità di vita, da rimproverare tutti gli empi con la luce dell'esempio e l'eloquenza della sua condotta. Così, ripeto, lo splendore della sua vita ed il buon odore della sua fama, renderanno manifesta a tutti la loro iniquità».
Il dottore rimase molto edificato, per questa interpretazione, e mentre se ne partiva, disse ai compagni di Francesco: «Fratelli miei, la teologia di questo uomo, sorretta dalla purezza e dalla contemplazione, vola come aquila. La nostra scienza invece striscia terra terra». (FF Sezione Seconda Biografie 690)
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