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Dopo due anni dalla conclusione dei lavori per il restauro, a cui sono seguite promesse e rinvii, il convento dei Frati Cappuccini di Lentini torna finalmente fruibile ai visitatori.

L’inaugurazione del grande e pregevole cenobio è avvenuta tra gli applausi dei tanti invitati e curiosi partecipanti all’evento, alcuni dei quali non ne conoscevano prima di oggi l’esistenza. A tagliare il nastro inaugurale, il sindaco Alfio Mangiameli con la Giunta al completo e Cristina Stuto, presidente di Siciliantica, associazione di Lentini e Carlentini, a cui con uno specifico protocollo d’intesa l’amministrazione ha affidato la gestione dei locali.

L’ex convento, che sorge all’interno del perimetro del cimitero è stato restaurato grazie a un finanziamento di poco più di due milioni di euro, fondi della 433, la legge per la ricostruzione del patrimonio edilizio pubblico e privato dei comuni colpiti dal terremoto del 1990. L’intervento, condotto dall’architetto Salvatore Parlagreco, ha interessato l'intera costruzione che era abbandonata da decenni e che versava in uno stato di colpevole abbandono.

Fondato nella seconda metà del Cinquecento, ebbe un ruolo rilevante nella provincia siracusana per la famiglia francescana dei Cappuccini. Durante il terremoto del 1693 il convento subì seri danni e venne ricostruito pochi anni più tardi. Nella seconda metà dell'800 divenne deposito cimiteriale fino a quando non venne del tutto chiuso ed abbandonato. Il completo restauro fu completato già nel luglio 2013, al quale seguì una prima inaugurazione, però in quel tempo non fu data nessuna specifica destinazione d’uso.

Adesso la speranza è che l’affidamento all’associazione Siciliantica consenta di strappare l’ex convento all’oblio a cui era destinato e di farlo conoscere attraverso eventi promozionali al di là dei confini comunali ma, per far si che la struttura diventi un centro turistico di rilievo è necessario, in primis, la realizzazione di un ingresso esterno per consentire l’accesso dei visitatori anche durante gli orari di chiusura del cimitero. (Siracusanews.it)