Francesco e la fraternità
La proposta cristiana di Francesco d’Assisi
ha nell’esperienza della fraternità il suo
punto focale, il suo cardine intorno al quale
ruota una nuova visione dell’uomo, una
nuova antropologia cristiana.
Tra gli Scritti di Francesco d’Assisi la Lettera
ai fedeli è lo
scritto più significativo
per
comprendere
questa novità.
Al centro di
questa concezione
nuova
dell’uomo è la molteplicità di rapporti che
l’uomo può instaurare con Cristo. Rivolto
non ai soli frati, ma a tutti i fedeli Francesco
invita a farsi “sposi, fratelli e madri del
Signore nostro Gesù Cristo”.
Francesco invita a farsi travolgere dal Cristo,
ad entrare in relazione con Lui in una
molteplicità di
rapporti interpersonali
grazie
alla vorticosa
dinamica
trinitaria nella
quale si può
entrare. I cristiani
possono
diventare
“sposi, fratelli
e madri del Signore nostro Gesù Cristo”.
La fratellanza con Cristo è resa possibile
dall’incarnazione di Gesù, ma si realizza solo se un uomo si pone alla sequela di
Gesù nel fare la volontà del Padre. Dunque
la fratellanza,
che è uno degli
elementi
dell’identità
francescana, è
in primo luogo
il frutto di un
rapporto con
il Padre; è da
questa scelta
che deriva la
fratellanza con
Cristo.
Il nome di Minori
che Francesco volle assumere per sé
e per i suoi frati esplicita un programma
di vita religiosa ed ecclesiale. La scelta di
definirsi frate
– egli sempre si
qualificava negli
Scritti come
frater Franciscus
– esprimeva il
recupero programmatico
di
una figliolanza
a Dio Padre
come fondamento di una fratellanza cosmica.(Stefano Brufani)
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