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Francesco e la fraternità

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La proposta cristiana di Francesco d’Assisi ha nell’esperienza della fraternità il suo punto focale, il suo cardine intorno al quale ruota una nuova visione dell’uomo, una nuova antropologia cristiana.

Tra gli Scritti di Francesco d’Assisi la Lettera ai fedeli è lo scritto più significativo per comprendere questa novità. Al centro di questa concezione nuova dell’uomo è la molteplicità di rapporti che l’uomo può instaurare con Cristo. Rivolto non ai soli frati, ma a tutti i fedeli Francesco invita a farsi “sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo”. Francesco invita a farsi travolgere dal Cristo, ad entrare in relazione con Lui in una molteplicità di rapporti interpersonali grazie alla vorticosa dinamica trinitaria nella quale si può entrare. I cristiani possono diventare “sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo”.

La fratellanza con Cristo è resa possibile dall’incarnazione di Gesù, ma si realizza solo se un uomo si pone alla sequela di Gesù nel fare la volontà del Padre. Dunque la fratellanza, che è uno degli elementi dell’identità francescana, è in primo luogo il frutto di un rapporto con il Padre; è da questa scelta che deriva la fratellanza con Cristo. Il nome di Minori che Francesco volle assumere per sé e per i suoi frati esplicita un programma di vita religiosa ed ecclesiale. La scelta di definirsi frate – egli sempre si qualificava negli Scritti come frater Franciscus – esprimeva il recupero programmatico di una figliolanza a Dio Padre come fondamento di una fratellanza cosmica.(Stefano Brufani)

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