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Novità per i piccoli francescani: arriva l'Araldiario

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Dopo il convegno nazionale, arriva l'Araldiario! Ad annunciarlo è la Commissione nazionale Araldinato. Una lieta novità per i piccoli francescani in vista della riapertura delle scuole a settembre. Un piccolo dono per portarsi con sé Francesco anche tra i banchi.


"NEL TUO CERCARE…AMERAI IL FINALE"
«A ogni araldino che ci ha riempito i giorni di entusiasmo e bellezza - scrive la Commissione nazionale Araldinato - ad ogni animatore che ha accolto la fatica e la sfida, a ogni frate che con pazienza si è messo in gioco. Grazie a ogni persona che ci ha dedicato un po’ di tempo per raccontarsi, per ascoltarci, per condividere un tratto di strada con noi. “Nel tuo cercare… Amerai il finale!”, certi che il finale è quello preparato da un Dio che ci ama immensamente!».


L'ESPERIENZA DELLA FRATERNITA' A SCUOLA
Proprio durante il Convegno, dopo tante peripezie, ha finalmente preso forma l'Araldiario! «Con una nuova copertina, più giovanile e semplice, con una grafica interna più snella e adatta a tutti, non più legato a un anno specifico ma utilizzabile anche nei prossimi anni! Pensato per gli Araldini, perché possano avere anche a scuola un oggetto che ricordi loro l’esperienza della fraternità, diventa strumento di annuncio per tutti: animatori, gifrini, francescani secolari, frati. La nuova grafica lo rende utilizzabile anche per chi non fa parte della nostra famiglia rendendolo davvero, perché no?, un possibile dono per un nipote, un amico, un catechista…».


UN PROGETTO DA COSTRUIRE
L'esame della Commissione però riguarda anche le prospettive dell'araldinato sempre alla luce del convegno nazionale di luglio. «Da un po’ ci si interroga su quanto l’Ofs e la Gi.fra. (magari insieme agli stessi Araldini) possano offrire ai più piccoli che stanno anche fuori dalla famiglia francescana. I bisogni sono tanti - osserva la Commissione - le presenze ancora davvero poche. Anche un semplice gesto, come l’acquisto di un diario o di un astuccio, può renderci partecipi di un progetto che è ancora tutto da costruire, ma che è di tutta la fraternità nazionale, fatta di uomini, donne, giovani che hanno scelto i poveri e i piccoli come fratelli. Speriamo che i bambini e i ragazzi trovino davvero spazio nel nostro cuore e nelle nostre preghiere, perché il Signore ci mostri su quali povertà dirigere lo sguardo e tendere le mani».

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