approfondimenti

Francescanesimo/ I compagni di San Francesco, Pietro Cattani

Felice Accrocca
Pubblicato il 30-11--0001



Pietro Cattani di Cattanio fu, dopo Bernardo, il più antico seguace di Francesco. Nulla sappiamo della sua condizione precedente: lo Specchio di Perfezione afferma per primo che egli era stato canonico di San Rufino, ma la notizia risulta infondata, poiché Pietro non viene mai nominato nel pur ricco materiale fornito dall'archivio della cattedrale assisana. Aggregatisi a Francesco, Bernardo e Pietro, giunti alla Porziuncola “si fecero lì una capanna e vi abitavano insieme”. Ben presto Pietro s'impose per le sue qualità: nel 1220, mentre era nelle terre d'oltremare, Francesco venne informato, da un frate che l'aveva raggiunto, dei notevoli problemi sorti in patria; compresa la gravità della situazione, accompagnato da frate Elia, frate Pietro, frate Cesario da Spira e altri frati, se ne tornò in Italia.

Non è un caso, io credo, che egli portasse con sé Pietro di Cattanio ed Elia: dal momento che si era di fronte ad una crisi istituzionale, si fece accompagnare da due frati che avrebbero potuto dare, in quel frangente, un contributo significativo, tanto che saranno proprio loro a guidare la famiglia religiosa dopo la rinuncia di Francesco.

Nel capitolo settembrino del 1220, alla Porziuncola, Francesco rinunciò infatti al governo dell'Ordine, dicendo davanti a tutti: “Da oggi sono morto per voi. Ma ecco fra Pietro di Cattanio, al quale io e voi tutti dobbiamo obbedire”. Pietro morì appena pochi mesi dopo quei giorni, nel marzo 1221, ma fece in tempo a ricevere da Francesco una risposta, sulla quale è bene ora meditare. Egli, infatti, voleva trattenere almeno una parte dei beni dei novizi per venire incontro alle necessità dei tanti forestieri che passavano per la Porziuncola; alla risposta decisa di Francesco Pietro replicò: “Dunque, cosa debbo fare?”. Il Santo, allora, non esitò a dire: “Spoglia l'altare della Vergine e portane via i vari arredi, se non potrai sovvenire agli indigenti in altro modo. Credimi, le sarà più caro che sia osservato il Vangelo del Figlio suo e spogliato il suo altare piuttosto che vedere l'altare rivestito e disprezzato il Figlio. Il Signore manderà poi chi possa restituire alla Madre quanto ci ha dato in prestito”.

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