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Attualità/Pedofilia, nuove norme sugli abusi sessuali

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Giro di vite da parte del Vaticano per combattere i delitti dei preti pedofili: la prescrizione per tali reati passa adesso da 10 a 20 anni, gli abusi sessuali sugli handicappati psichici vengono equiparati a quelli sui minori e si introduce il «delitto di pedopornografia». Sono le modifiche al documento «Delicta Graviora» uscito nel 2001. Si introducono anche punizioni più severe per scismi, eresie e donne preti. La Congregazione della Dottrina della fede ha pubblicato oggi nuove norme sugli abusi sessuali che, spiega il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, «prevedono in particolare procedure più rapide per affrontare con efficacia le situazioni più urgenti e gravi, e permettono l'inserimento di laici nel personale dei tribunali; portano la prescrizione da dieci a venti anni, equiparano l'abuso su persone con limitato uso di ragione a quello sui minori, introducono il delitto di pedopornografia e rendono più spedite le procedure per la dimissione dallo stato clericale di un sacerdote pedofilo». Per padre Lombardi tra le novità si devono sottolineare soprattutto quelle intese a rendere le procedure più spedite, come la possibilità di non seguire la «via processuale giudiziale» ordinaria ma di procedere «per decreto extragiudiziale, o quella di presentare al Santo Padre in circostanze particolari i casi più gravi in vista della dimissione dallo stato clericale».

«Trattandosi di norme interne all'ordinamento canonico, di competenza cioè della Chiesa -aggiunge padre Lombardi - non trattano l'argomento della denuncia alle autorità civili». «Tuttavia l'adempimento di quanto previsto dalle leggi civili fa parte delle indicazioni impartite dalla Congregazione per la Dottrina della Fede fin dalle fasi preliminari della trattazione dei casi di abuso, come risulta dalle linee guida già pubblicate». La Congregazione per la Dottrina della Fede «sta anche lavorando a ulteriori indicazioni per gli episcopati, affinchè le direttive da essi emanate in tema di abusi sessuali su minori da parte del clero o in istituzioni connesse con la Chiesa siano sempre più rigorose, coerenti ed efficaci». Infine, la Congregazione acquista competenza, come tribunale di secondo grado, a occuparsi dei delitti di eresia, scisma, apostasia, e il reato (all'interno della Chiesa cattolica) dell'ordinazione delle donne prete. (La Stampa)

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