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Cultura/ Anno 2050, l'atlante delle fedi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Quanti e dove sono i cristiani oggi nel mondo? E quale volto avrà tra quarant'anni il planisfero delle religioni? Se ci si accontenta di un paio di dati basta dire che a professare la fede in Gesù oggi sono 2,3 miliardi di persone e che nel 2050 cristiani e musulmani insieme rappresenteranno i due terzi della popolazione mondiale. Ma questa è ancora una fotografia molto superficiale. Perché oggi in tutto il Pianeta si producono statistiche religiose che sono in grado di dirci molto di più. Ed è proprio da questa intuizione che è nato l'Atlante del cristianesimo globale, il primo atlante che incrociando i dati di 200 diversi studi, prova ad analizzare i trend sul cristianesimo e le religioni nelle diverse aree del mondo.

L'Atlante è un'iniziativa ecumenica nata nell'ambito della Conferenza di Edimburgo, l'incontro svoltosi la settimana scorsa per commemorare il centenario del primo grande incontro missionario interconfessionale svoltosi nel 1910 in Scozia. Il volume – composto da 340 pagine di mappe, grafici, tabelle e brevi saggi – è il frutto del lavoro di un gruppo di studiosi, coordinati dal sociologo americano Todd Johnson e dal teologo scozzese Kenneth Ross. E proprio in onore dell'evento celebrato a Edimburgo tutti i dati statistici raccolti sono stati elaborati come proiezioni al giugno 2010. Dunque si tratta di una fotografia in qualche modo in tempo reale, da cui proviamo a trarre gli elementi più significativi.

LE RELIGIONI OGGI
Il cristianesimo è professato oggi dal 33,2 per cento della popolazione mondiale, una quota che lo pone abbondantemente al primo posto tra le religioni. Il dato interessante – però – è che si tratta grosso modo della stessa percentuale rilevata nel 1910. Grazie alla grande opera dei missionari nel XX secolo, oggi almeno una piccola comunità di credenti in Gesù è presente praticamente in tutti i Paesi del mondo. Ma la crescita dei cristiani nel Sud del mondo è stata bilanciata dal declino dei Paesi di antica radice cristiana, con il risultato che – esattamente come un secolo fa – due terzi dell'umanità restano comunque non cristiani. Quanto alle altre religioni i musulmani sono il 22,4 per cento della popolazione mondiale (nel 1910 erano il 12,6 per cento), gli indù il 13,7 per cento, gli agnostici il 9,3 per cento, i buddhisti il 6,8, i fedeli delle religioni tradizionali cinesi il 6,6 per cento e via via tutti gli altri con percentuali più piccole (gli ebrei, ad esempio, sono appena lo 0,2 per cento).

LE PROIEZIONI AL 2050
Se questa è la situazione di oggi, quali sono i trend in atto? Incrociando tutti i dati raccolti l'Atlante azzarda una previsione al 2050. Stimando una popolazione complessiva di circa 9,2 miliardi di persone (2 miliardi e mezzo in più rispetto a quella attuale), per i cristiani è prevista una crescita in termini assoluti e – leggermente – anche percentuali: tra quarant'anni potremmo essere 3,2 miliardi, che vorrebbe dire il 35 per cento del mondo. Ma il vero balzo in avanti atteso per quella data è quello dell'islam, con quasi 2,5 miliardi di fedeli pari al 27 per cento della popolazione mondiale. L'altra proiezione interessante è il crollo dell'agnosticismo: in termini percentuali passerebbe dal 9,3 al 6,1 per cento, con un calo dei non credenti anche in valore assoluto (a conferma che – ridimensionata la sbornia post-illuminista – il XXI secolo sarà il secolo delle religioni).

Le confessioni cristiane. Tra i cristiani il cattolicesimo resta di gran lunga il gruppo maggioritario. Al giugno 2010 l'Atlante stima in 1,15 miliardi il numero dei cattolici nel mondo (pari al 16,7 per cento della popolazione mondiale e al 50,4 per cento del totale dei cristiani). Quanto alle altre confessioni al filone protestante si rifanno il 18,3 per cento dei cristiani, a quello ortodosso il 12 per cento, alla tradizione anglicana il 3,8 per cento. Ma il vero fatto nuovo sono le Chiese indipendenti, quelle che cioè non si ritengono figlie di nessuna delle tradizioni "storiche" cristiane: i loro fedeli rappresentano ormai il 16,1 per cento del cristianesimo globale e ci sono zone dell'Africa e dell'Asia dove, prese nel loro insieme, sono il gruppo cristiano più numeroso. Infine l'Atlante cita come «cristiani marginali» quei gruppi dove le differenze arrivano a toccare nodi centrali come la natura di Gesù Cristo o l'esistenza della Trinità: l'esempio a noi più vicino è quello dei Testimoni di Geova. Nel loro complesso questi movimenti nel mondo rappresentano l'1,5 per cento di tutti coloro che affermano di credere in Gesù Cristo.

IL SUD E I PENTECOSTALI
Un'ultima annotazione, infine, la meritano due caratteristiche sempre più importanti del cristianesimo di oggi. La prima è lo spostamento del baricentro nell'emisfero Sud: è qui che numericamente si concentreranno sempre di più i cristiani. Si tratta di un fatto relativamente nuovo: dopo il declino delle comunità cristiane del Nord Africa, dall'anno 923 fino al 1981 la maggioranza dei cristiani è sempre vissuta tra Europa e Nord America. Ma adesso le proporzioni si sono invertite e lo scenario cambia molto rapidamente. Le proiezioni dicono che nel 2050 quasi il 74 per cento dei credenti in Gesù potrebbe vivere tra America Latina, Africa, Asia e Oceania. Il cristianesimo, dunque, sarà sempre più espressione del Sud globale. L'altro dato di fatto è il rilievo numerico molto significativo ormai assunto dai moventi Pentecostali legati al rinnovamento carismatico: questo fenomeno – cominciato all'inizio del XX secolo e presente in maniera trasversale nelle diverse Chiese cristiane – coinvolge già oggi 614 milioni di fedeli, vale a dire poco più di un cristiano su quattro. E tutto lascia prevedere che anche questa percentuale sia destinata a crescere.
(Avvenire)

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