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Speciale Giovanni Paolo II/I giovani e Giovanni Paolo II: un amore senza fine

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Tor Vergata, Roma, 19 agosto del 2000: insieme ad oltre 2 milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, Giovanni Paolo II prega in una veglia serale molto emozionante e alla fine canta e balla con loro agitando le braccia, seppur malato e quasi spossato sulla sua sedia. Questa è forse una delle immagini più forti del papato di Karol Wojtyla, che ha sempre avuto un affetto speciale per i giovani, considerati un'ancora di salvezza per l'umanità: “Se sarete quello che dovete essere, incendierete il mondo!”. E i giovani hanno sempre ricambiato questo profondo sentimento per il papa polacco: impossibile dimenticare per esempio i tanti giovani accorsi il 2 aprile 2005 in Piazza San Pietro per cantare e pregare durante la notte in cui Giovanni Paolo II passò al Padre.


Proprio per consolidare questo stretto rapporto con i giovani, papa Wojtyla ha costituito le Giornate Mondiali della Gioventù, le famose GMG. Tutto ha avuto origine tra il 1983 e il 1984, quando, all'interno dell'Anno Santo della Redenzione, fu inserito il Giubileo Internazionale della Gioventù: in quell'occasione trecentomila giovani provenienti da più parti del mondo giunsero a Roma ospitati da circa seimila famiglie romane. Nell'occasione Papa Giovanni Paolo II consegnò una croce di legno ai giovani per simboleggiare "l'amore del Signore Gesù per l'umanità e come annuncio che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione". Da allora quella croce è stata presente alle veglie di tutti gli incontri internazionali e ha visitato decine di paesi in tutti i continenti.


Il 1985 fu poi proclamato dall'ONU Anno Internazionale della Gioventù, e allora Giovanni Paolo II colse l'occasione per ripetere l'esperienza dell'anno precedente promuovendo un nuovo incontro che vide la partecipazione di trecentocinquantamila giovani. Nell'occasione il Papa istituì ufficialmente la "Giornata mondiale della gioventù".


Alla GMG nella città eterna, il Papa ammalato ma entusiasta disse ai giovani: "C'è un proverbio polacco che dice: ‘Kto z kim przestaje, takim sie? Staje'. Vuol dire: ‘Se vivi con i giovani, dovrai diventare anche tu giovane'. Così io con voi ritorno ringiovanito!”. Come raccontava l'Emmanuel, l'inno della Giornata: “Da mille strade arriviamo a Roma sui passi della fede… Siamo qui sotto la stessa luce, sotto la sua croce, cantando ad una voce: è l'Emmanuel!”. Essere fra quei due milioni e mezzo di giovani a Roma è stato qualcosa di magico; ‘dialogare' col Grande Papa e sentirsi dire “cari amici, vedo in voi le sentinelle del mattino in quest'alba del terzo millennio” è qualcosa che ha segnato sicuramente la vita di un'intera generazione di giovani. E quando Giovanni Paolo II è andato via, sicuramente è mancato qualcosa ad ognuno di noi, ma è diventato anche più forte l'impegno ad essere “sale della terra e luce del mondo”, così come voleva il Papa venuto dall'Est, che nessun giovane potrà mai dimenticare…(La Perfetta Letizia)

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