Dal Poverello a noi, tutti i 300 santi con le stigmate
Nel crudo sasso intra Tevero e Arno/ da Cristo prese l'ultimo sigillo,/ che le sue membra due anni portarno»:
così Dante, nell'XI canto del Paradiso, con rara efficacia poetica ricorda l'evento che caratterizzò l'ultimo
periodo della vita di san Francesco. Siamo nel 1224 e l'Assisiate, tornato dalla missione presso il Sultano, si
reca sul monte della Verna, fra l'alta valle dell'Arno e la Valtiberina. Lì riceverà le stigmate da Cristo stesso,
apparso in forma di serafino. Con questa vicenda miracolosa ha inizio la «moderna» storia degli stigmatizzati,
di cui Anna Maria Turi e don Marcello Stanzione ci offrono una bella ricostruzione in questo avvincente
volume.
Non v'è dubbio tali esperienze posseggano un fascino che, se da una parte richiede di essere
depurato da inutili e fantasiosi orpelli, dall'altra non può non suscitare vivo interesse e profonda commozione.
Opportunamente nell'introduzione i due autori chiariscono le coordinate teologiche dell'argomento e
concludono: «Il corpo del credente è perciò, nella concezione squisitamente religiosa, al tempo stesso carne
e spirito e lo spirito può "aggredire" la forma corporea. La carne si perfeziona dunque in un particolare
processo di deperimento che è al tempo stesso di spiritualizzazione». È possibile pertanto affermare che il
dono delle stigmate rappresenta la fase più alta della spiritualizzazione del corpo: «Dall' amorosa
contemplazione del crocifisso - scrivono Turi e Stanzione - il mistico scopre nel proprio corpo le piaghe della
Passione». La Chiesa annovera oltre 300 stigmatizzati e i loro nomi vengono riportati in un'appendice, mentre
lungo le pagine del libro gli autori ce ne fanno incontrare soltanto alcuni, la cui testimonianza risulta
particolarmente significativa. Accanto a nomi notissimi, come Rita da Cascia, Teresa d'Avila, Pio da
Pietrelcina, Margherita Maria Alacoque, ne troviamo altri assai meno conosciuti, quali Osanna di Mantova,
Raniero di Borgo San Sepolcro, Maria Vittoria Angelini, Antonio Ruffini, a dimostrazione che certi fenomeni
soprannaturali non riguardano solo poche eccelse figure.
Gli autori si dimostrano assai attenti pure alla
dimensione scientifica dell'argomento e non cedono alle esigenze di un'ingannevole emotività: anche per
questo il libro si presenta come lavoro serio e utile per avvicinarsi a una realtà tanto misteriosa.Avvenire
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA