Le visite dei pontefici
CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco torna a ripeterlo. Benessere, possedere, denaro. Sono il primo passo verso il niente. "Chi corre dietro al nulla diventa lui stesso nullità", ha sottolineato papa Francesco, citando il profeta Geremia, nella messa per la Giornata dei Catechisti, mettendo in guardia contro "il rischio di adagiarsi, della comodità, della mondanità nella vita e nel cuore, di avere come centro il nostro benessere". "Se le cose, il denaro, la mondanità diventano centro della vita ci afferrano, ci possiedono e noi perdiamo la nostra stessa identità di uomini", ha detto il Pontefice.
In piazza S. Pietro Bergoglio ha celebrato la messa con i catechisti di tutto il mondo che hanno compiuto un pellegrinaggio a Roma in occasione dell'Anno della Fede. All'inizio del rito erano presenti circa 40 mila persone.
"Proviamo a domandarci: come mai succede questo? Come mai gli uomini, forse anche noi, cadiamo nel pericolo di chiuderci, di mettere la nostra sicurezza nelle cose, che alla fine ci rubano il volto, il nostro volto umano?", ha chiesto il Papa nell'omelia. "Questo succede quando perdiamo la memoria di Dio - ha spiegato -. Se manca la memoria di Dio, tutto si appiattisce sull'io, sul mio benessere. La vita, il mondo, gli altri, perdono di consistenza, non contano più nulla, tutto si riduce a una sola dimensione: l'avere".
"Se perdiamo la memoria di Dio - ha detto ancora Bergoglio -, anche noi stessi perdiamo consistenza, anche noi ci svuotiamo, perdiamo il nostro volto come il ricco del Vangelo!". "Chi corre dietro al nulla diventa lui stesso nullità - dice un altro grande profeta, Geremia. Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, non delle cose, non degli idoli!", ha aggiunto.
Poi si è rivolto ai catechisti. Che sono cristiani che "custodiscono e alimentano la memoria di Dio", che "la custodiscono in loro stessi e la sanno risvegliare negli altri": il catechista "mette questa memoria al servizio dell'annuncio. Non per farsi vedere, non per parlare di sé, ma per parlare di Dio, del suo amore, della sua fedeltà".
"E' impegnativo questo! Impegna tutta la vita!", ha esclamato il Pontefice. "Il catechista - ha proseguito - è uomo della memoria di Dio se ha un costante, vitale rapporto con Lui e con il prossimo; se è uomo di fede, che si fida veramente di Dio e pone in Lui la sua sicurezza; se è uomo di carità, di amore, che vede tutti come fratelli; se è uomo di 'hypomoné', di pazienza e perseveranza, che sa affrontare le difficoltà, le prove, gli insuccessi, con serenità e speranza nel Signore; se è uomo mite, capace di comprensione e di misericordia".(La Repubblica)
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