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Papa Francesco: 'Il mio nome? Lo devo al Santo di Assisi, vorrei una Chiesa povera per i poveri

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Ho scelto il nome del patrono d'Italia, Francesco d'Assisi, e ciò rafforza il mio legame spirituale con questa terra dove sapete ci sono le origini della mia famiglia

«Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!». Mai, a memoria dei 5 mila giornalisti presenti, un Papa ha dato così tante notizie in così pochi minuti. «Per questo mi chiamo Francesco": come Francesco da Assisi, racconta Jorge Mario Bergoglio. Francesco «uomo di povertà, uomo di pace. L'uomo che ama e custodisce il Creato; e noi oggi abbiamo una relazione non tanto buona col Creato...».

L'IDEA - L'idea gli è venuta dalla reazione del suo vicino di banco in Conclave, l'arcivescovo emerito di San Paolo, il brasiliano Claudio Hummes, «mio grande amico». «Quando è stato raggiunto il quorum dei due terzi, è scattato l'applauso. Claudio mi ha abbracciato e mi ha detto: "Non dimenticarti dei poveri". Allora ho pensato alla povertà. Alle guerre. A San Francesco di Assisi. E ho deciso di chiamarmi come lui. Intanto lo spoglio continuava...». Così il Papa ha dato un'altra notizia: ha preso molti più voti dei 77 necessari. Poi ha raccontato i suggerimenti degli altri cardinali: «Chi mi diceva: "Dovresti chiamarti Adriano, come il grande riformatore". E in effetti la Chiesa deve essere riformata...Qualcun altro diceva: "Dovresti chiamarti Clemente. Clemente XV". E perché mai? "Per rivincita su Clemente XIV che abolì la Compagnia di Gesù!"». Risate, applausi.

CONCLAVE - Ma Papa Francesco non poteva chiamarsi altrimenti. Al fianco aveva padre Georg, simbolo di continuità. Infatti ha ricordato «il mio venerato predecessore» Benedetto XVI. Ai giornalisti si è rivolto con voce dolce, chiamandoci «cari amici», dicendo «vi voglio tanto bene» e sorridendo spesso: «In questi giorni avete lavorato, eh?». Ma ci ha anche ricordato che dovremmo conoscere meglio il Vangelo e tenere sempre presente che «gli eventi della storia ecclesiastica», a cominciare dal conclave, «non rispondono alla logica delle categorie mondane. Protagonisti sono la fede e lo Spirito Santo. Per questo non è facile comunicare questi eventi a un pubblico vasto. La Chiesa non ha natura politica, ma spirituale. E' il santo popolo di Dio. Con le sue virtù e i suoi peccati. E al centro non c'è il Papa. Cristo è il centro».(Corriere)

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