Le visite dei pontefici

Prof. Alberoni editorialista Corriere della Sera e scrittore
Giovani svogliati, genitori disorientati e insegnanti demotivati, è l'emergenza educativa del XXI secolo.
Il professore Francesco
Alberoni, editorialista
del Corriere
della Sera, analizza in questa intervista
alcuni aspetti fondamentali dell'educazione
dei giovani di oggi: il potere culturale
della televisione sui telespettatori,
il ruolo fondamentale dell'istruzione e
i nuovi modelli educativi... i cantanti
rock...
Benedetto XVI ha parlato più volte
di emergenza educativa invitando
tutti ad aver fi ducia e speranza nel
futuro. Questo messaggio è attuale?
Ho l'impressione che sia un messaggio
attualissimo. Negli ultimi tempi è
venuto meno il rapporto informativo
tra la famiglia e i giovani, la scuola
e i giovani. Un rapporto informativo
che si è allentato tantissimo in tutto il
mondo occidentale e anche in Italia.
Quindi siamo in piena emergenza
educativa?
Non so se userei la parola emergenza,
ma comunque ho l'impressione che
ci sia stata una rottura non giustifi cata.
A partire dagli anni 60, lentamente,
alcune istituzioni formative, come
la famiglia e la scuola in particolare,
hanno perso rilievo e valore. La prima
perch� i giovani vogliono una propria
autonomia, la seconda, invece,
perch� ha avuto uno scadimento in
buona parte intenzionale. Nelle scuole,
infatti, i professori hanno smesso
di insegnare la storia, la cronologia
degli accadimenti. L'insegnamento
della cronologia degli accadimenti
è fondamentale per la vita di tutti i
giorni, oggi, purtroppo, ci sono persone
che non ti sanno raccontare in
ordine cronologico il proprio vissuto.
L'insegnamento della storia non è un
aspetto trascurabile della vita quotidiana.
Purtroppo noto che, rispetto al
passato, l'insegnante di scuola media
ha perso vigore, capacità e inventiva;
c'è una sensazione di vuoto che conduce
ad un impoverimento del linguaggio
dei ragazzi. La loro capacità di argomentare e di esporre è scarna,
sono poche le persone che anche se
laureate sanno scrivere e parlare.
La causa potrebbe essere l'uso smodato
di internet e del cellulare?
Più l'uso del cellulare direi. Gruppi
di giovani, ad esempio, sono appannati
su se stessi senza più radici e ripetono
in modo monotono le loro
300 parole, non ne sanno di più, e
le riducono ancora di più per scrivere
messaggi. Devo ammettere però
che anche i dibattiti televisivi sono
fatti di frammenti, non c'è mai un
discorso intero, sono una successione
di battute.
� diffi cile educare al giorno d'oggi?
Cosa fa l'università in tal senso?
Non è più diffi cile del passato. L'università
è diventata una fabbrica di
dottori e dottorini perch� l'insegnamento
è costituito su moduli, frammenti,
è tutto spezzettato. Il sapere
non è come la conoscenza che si impara
spezzettata. I professori devono
lavorare con gli studenti giornate intere.
Per trasmettere certe sensibilità e
saperi ci vuole tempo; non si fanno
le cose frammentate a moduli dove
impari tutto a pappagallo. Il sapere nasce da un rapporto diretto e costante
tra allievo e professore, dall'incontro fra la curiosità del gruppo e il
suo maestro.
Il sapere frammentario prepara i
giovani al lavoro?
Si perch� il lavoro stesso è frammentario.
Chi ha imparato a studiare, a
stare con gli altri fa presto poi ad imparare
un sapere specifico, ma quello
che conta è il “sapere sapere”, il saper
conoscere, il saper donare.
Si rischia in questo modo di creare
una generazione di persone che
non ha un rapporto stretto con
quello che è stata la loro cultura?
Certo. Hanno perso tutto. Poca gente
studia filosofia, perch� la ritiene inutile.
Si perde l'attenzione perch� non
c'è più l'abitudine ad un ragionamento
prolungato. I ragazzi di oggi fanno
faticava a rimanere concentrati più di
8 minuti.
Ma chi sono i punti di riferimento
dei giovani di oggi?
I veri maestri di questa generazione
sono i cantanti rock. Sono i Vasco
Rossi di turno i punti di riferimento.
I cantanti rock hanno sostituito le
Chiese, certo Giovanni Paolo II portava
in piazza due milioni di persone,
ma perch� aveva la stessa spettacolarità
del cantante. Il cantante rock racconta
cose molto semplici e i giovani
si avvivano di queste cose. Il cantante
rock è stato il vero filosofo degli ultimi
30 anni, non è più un sapere che
arriva attraverso l'accademia. Maria
De Filippi, ad esempio, è stata la grande
educatrice italiana che ha aizzato i
figli contro i genitori per 20 anni e la
gente non se ne è neanche accorta. La
Tv ha un'immensa potenza educativa
e non ce ne rendiamo conto.
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