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Sulle orme di San Francesco di Assisi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



E' nota l'opera evangelizzatrice di San Francesco di Assisi sempre in cammino, a contatto con tutti, dagli umili ai potenti.
Vi proponiamo un itinerario che si muove attraverso i luoghi simbolo nella vita di San Francesco e, oggi, per il francescanesimo e per tutte quelle persone che desiderano vivere le atmosfere di un tempo o che semplicemente vogliono solo saperne di più, senza necessariamente mettersi in cammino.
Tornando da Siena, a seguito di un aggravarsi delle malattie che lo tormentavano Francesco sostò a Cortona in compagnia di Frate Elia presso l'Eremo delle celle. Le condizioni fisiche sempre più critiche lo spinsero a tornare definitivamente ad Assisi, era il 1226.
Per vivere nel cuore l'episodio delle Stimmate bisogna recarsi sul Monte della Verna nella Cappella delle Stimmate, edificata per solennizzare il momento e custodire la memoria dell'indimenticabile evento. Qui San Francesco fondò, insieme a dei compagni, delle cellette di eremitaggio.
Pregando in una chiesetta abbandonata San Francesco di accorse della presenza di alcune reliquie che da molto tempo ormai non ricevevano la giusta venerazione. Comandò dei frati di trasportarle in luogo degno, questi , in sua assenza dimenticarono l'ordine che però fu eseguito direttamente dal volere divino. E' in questi luoghi, dove sorge l'Eremo di Montecasale (Sansepolcro) che Francesco si ritirava in preghiera contemplando il soave paesaggio.
Per rispettare nel pieno i doveri della Quaresima quale luogo migliore di un isola non abitata? La storia vuole che Francesco si fece traghettare fino all'Isola Maggiore (l'isola più grande del Lago Trasimeno),e qui con soli due pani trascorse in preghiera e digiuno i 42 giorni quaresimali. Due sono le edificazioni che rimandano alla sua permanenza sull'isola: una piccola chiesetta a Lui dedicata nel punto dove sbarcò e una poco distante che ricorda il luogo dove sistemò una piccola capanna.
A Bevagna, comune poco distante da Assisi, nella chiesa di San Francesco è custodita la pietra su cui il Santo Poverello si poggiò durante la predica agli uccelli a Pian d'Arca. Francesco vide tra gli alberi una moltitudine di uccelli, quando vi si rivolse ne giunsero altri, Egli li benedì col segno della croce e quando questi volarono riempirono l'aria di meravigliosi canti.
In questo nostro cammino non possiamo dimenticare la Valle reatina, altra importante "patria" del Santo. Qui, nel Convento di Fonte Colombo San Francesco ricevette da Cristo l'approvazione alla Regola dell'Ordine. Di fronte allo scetticismo dei ministri riguardo la Regola, Francesco si rivolse a Cristo, la sua voce, che fu udita da tutti, confermò che tutto ciò che era scritto nella Regola lo era per volere divino.
Tra le montagne della valle, a Greccio, la notte di natale del 1223, San Francesco con l'aiuto degli abitanti del posto mise in scena la famosissima messa in scena della Natività.
Sempre in cammino per evangelizzare, San Francesco d' Assisi giunse a Poggio Bustone con alcuni frati, l'accoglienza da parte dei contadini fu estremamente calorosa ma lo attendevano i molti tormenti ad opera del demonio.
Durante il suo lungo camminare, San Francesco fondò il Convento di Stroncone, nei pressi del Lago di Piediluco dove dimostrava continuamente il suo amore per i pesci raccomandandoli di non farsi pescare mai.

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