I tre briganti e l'incontro con il Santo
Sono tanti gli episodi raccontati nei Fioretti che hanno per protagonisti Francesco e i suoi frati. Ne scelgo uno che è ambientato nel convento di Monte Casale. Guardiano era frate Agnolo. Un giorno si presentano alle porte del convento tre uomini, ben noti nella contrada, per essere dei ladri e dei briganti.
Volevano qualcosa da mangiare, ma frate Agnolo li riprende aspramente e li allontana senza dar loro nulla di cui sfamarsi. E quelli “turbati, partirono con grande sdegno”. La risposta di Francesco non si fa attendere:
Così avviene. Il racconto poi si sofferma sulla risposta dei tre briganti che commossi dal gesto e dalle parole di frate Agnolo cominciano ad interrogarsi. Segue il felice epilogo con la decisione dei tre briganti di recarsi a Monte Casale dove, accolti dallo stesso Francesco “con benignità e carità”, entrano nell'ordine.
Al di là degli aspetti volutamente edificanti del racconto, possiamo leggere in questo episodio tutta la calda umanità di Francesco e il suo amore generoso per l'altro nella più totale gratuità. E' un gesto gratuito quello di Francesco che ci svela il significato più vero di che cosa significa fraternità: accoglienza dell'altro e persino del nemico, ma perché diventi fratello, nostro fratello.
“Ti chiedo perché ami un nemico? Perché lo ami?[...] Desidera che egli sia tuo fratello. [...] tu vedi il nemico che ti avversa, ti aggredisce, ti esaspera. Ma in lui tu vedi un uomo. Tu vedi tutte queste cose che ti contrastano, fatte da un uomo, ma vedi in lui ciò che è stato fatto da Dio. [...] Perciò quando ami il nemico, ami il fratello”.
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