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Il frate che nascose la sua identità per venti anni, “mascherandosi” da medico 

Gelsomino Del Guercio Facebook _ Martin Benedic
Pubblicato il 25-04-2021

Fra Martin Benedict lo ha fatto per evitare la persecuzione della polizia segreta del regime Ceaușescu 

E’ riuscito per almeno venti anni a nascondere la sua vera identità per evitare di essere perseguitato dalla polizia segreta rumena. Il regime comunista di Nicolae Ceaușescu, durato fino al 1989, non era morbido verso i religiosi cattolici.

Così per tutti Martin Benedict (1931-1986), francescano minore. conventuale, era solo un medico. “Un medico che prega molto”, lo definivano i pazienti dei suoi ospedali. Ma nessuno avrebbe mai immaginato che dietro il camice si nascondeva un frate francescano.

DAL SEMINARIO ALLA LAUREA IN MEDICINA

Fra Martin si è formato al seminario dei francescani conventuali di Hălăucești. Con l’inizio della persecuzione da parte del regime comunista verso la Chiesa Cattolica proseguì gli studi a scuola e si iscrisse alla facoltà di Medicina dell’Università di Iași, dove si laureò nel 1957.

Credit: Facebook 

IL NOVIZIATO CLANDESTINO

Martin però decise di mantenere i contatti con i Conventuali. E continuò la sua preparazione alla vita religiosa e al sacerdozio. Sotto la guida dello stesso Fra Gheorghe Patrscu, Ministro provinciale di Romania in incognito, clandestinamente fece il Noviziato. Poi emise la Professione temporanea nel 1976 e quella solenne nel 1979. Fu ordinato Sacerdote il 14 Settembre 1980.

“IL MEDICO CHE PREGA MOLTO”

Fra Martin continuò il suo servizio in ospedale, si legge su www.ofmconv.net, senza far scoprire agli agenti della polizia segreta la sua professione religiosa e il suo stato sacerdotale. Nel proprio appartamento, dove aveva una piccola cappella, celebrava la Santa Messa tutti i giorni. Per la sua continua preghiera, i fedeli lo chiamavano “il medico che prega molto”. Si occupava non solo della salute fisica ma anche dell’anima dei suoi malati, esortandoli a pregare, a confessarsi, a regolarizzare la loro vita matrimoniale. Difese la vita e condannò l’aborto.

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LA SCOPERTA DELLA VERA IDENTITA’

Durante il pellegrinaggio a Roma per la Beatificazione del confratello Fra Geremia da Valacchia, avvenuta il 30 Ottobre 1983, partecipando alla Messa, lesse in veste di “finto” laico un’intenzione delle preghiere dei fedeli, facendo un’aggiunta sua improvvisata che mise in allerta chi lo spiava.
Fu così riconosciuto come sacerdote dalla polizia segreta e da allora cominciarono le persecuzioni (con arresti, interrogatori, tentativi di avvelenamento e di investimento d’auto), che terminarono con la morte sopravvenuta il 12 Luglio 1986.

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PROFUMO DI ROSE E PELLEGRINAGGI

Un anno dopo la sua morte, l’acqua del pozzo situato a fianco della casa del paese natio cominciò a profumare ed avere gusto di rose. Galbeni divenne, in brevissimo tempo, meta di pellegrinaggio e l’evolversi degli avvenimenti suscitò una forte preoccupazione per la polizia segreta. Tuttavia ogni tentativo di fermare il flusso dei fedeli fallì sempre. Circolavano voci di tanti miracoli di guarigione per intercessione del francescano. E la gente cominciò a pregare con devozione e a chiedere l’aiuto e la grazia di Fra Martin. Il suo ricordo rimane tuttora vivo tra i fedeli laici e tra i frati dell’attuale Provincia di Romania. Il processo di Canonizzazione è iniziato il 14 Aprile 2007.

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PREGHIERA DI INTERCESSIONE

O Trinita Santa,
ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa
il servo Martin Benedict
e per averlo chiamato ad essere medico delle anime e dei corpi.
Con l'amore e la pazienza che tu gli hai donato
egli ha offerto la sua intera vita
per la difesa della dignitae della liberta umana
e per il servizio ai malati e ai poveri.
Guarisci, ti preghiamo, per sua intercessione,
le ferite delle anime e dei corpi di coloro che,
con fede e con amore, vengono a Te.
Come hai donato a lui un fervido amore per la Santa Eucaristia
e un coraggio invincibile di fronte alle avversita di questo mondo,
cosi dona anche noi, con il suo esempio,
il dono di essere fra gli uomini volti vivi della Tua bonta,
e di camminare con decisione e slancio sulle Tue sante vie.
Ti preghiamo ancora Signore, se e tua volonta,
di innalzarlo alla gloria degli Altari a lode della Tua gloria.
Amen.
Padre nostro..., Ave Maria..., Gloria al Padre...

Imprimatur, 27.02. 2007
Mons. Petru Gherghel, Vescovo di Iasi

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