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L’evento ‘Liberare Maria dalle mafie’ alla Pontificia Accademia Mariana

Antonio Tarallo
Pubblicato il 20-09-2020

La giornata introdotta da una lettera del Pontefice

Una giornata che la Pontificia Accademia Mariana ricorderà per sempre, quella svoltasi venerdì scorso presso il Salone d’onore del Museo delle Civiltà di Roma, gremito di autorità e di esponenti della diplomazia presso la Santa Sede. L’avventura del nuovo Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminosi e mafiosi. Liberare Maria dalle mafie” è iniziata. E lo ha fatto in grande stile. 

Il programma della giornata ha avuto inizio con l’importante lettera del Pontefice che ha voluto - con determinazione - tale iniziativa. “Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’importante iniziativa e rivolgo il mio saluto cordiale ai promotori, ai relatori e a tutti i partecipanti alla significativa giornata di studio, volta a coinvolgere diversi settori della società civile, affinché, in collaborazione con le Autorità ecclesiastiche e le Istituzioni pubbliche, si possano individuare efficaci proposte per una necessaria operazione culturale di sensibilizzazione delle coscienze e di adozione di provvedimenti adeguati. La devozione mariana è un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza, liberandolo da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà”. È stato il Presidente dell’Accademia, fra Stefano Cecchin, a leggere l’importante messaggio. 

Ma non è mancato neanche il saluto dello Stato laico, così coinvolto in questa impresa nuova, originale e importante. “In vista di questo significativo appuntamento che coincide con l’inizio delle attività del Dipartimento, il Capo dello Stato esprime il suo più vivo apprezzamento per l’impegno della Pontificia Accademia Mariana Internationalis accanto alle giovani generazioni. Mettere al centro temi di grande importanza sociale, come la cultura della legalità e l’importanza della giustizia, è un atto di amore verso i cittadini del futuro. Insieme ai migliori auguri per la riuscita dell’evento, il Presidente Mattarella invia a Lei e a tutti i partecipanti i suoi più cordiali saluti, ai quali aggiungo con piacere i miei personali”. A scrivere questo importante messaggio è stato il Consigliere Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica, Simone Guerrini. E, non poteva certo mancare un altro importante saluto “laico” alla manifestazione: quello del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Ermini. “È di somma importanza - scrive Ermini - il ruolo al nostro fianco della Chiesa. Perché sia a tutti chiara la sacrilega strumentalizzazione da parte della mafia della fede cristiana e della simbologia religiosa” .                 

Il programma della giornata è stato fitto, vedendo alternarsi vari volti del mondo della Chiesa e della società civile. Padre Augustin Hernandez Vidales (Ofm), Rettore dell’Università Antonianum, ha portato il saluto dell’Università. Di seguito, la relazione del Presidente della PAMI, padre Stefano Cecchin (ofm), incalzata dalle domande di Fabio Bolzetta, giornalista di TV2000. Si è trattata di una relazione programmatica vera e propria con tutti gli obiettivi che il nuovo Dipartimento si è preposto: “La Pontificia Academia Mariana Internationalis ritiene sia necessaria una altrettanto forte e coesa “operazione culturale” di restituzione alla verità della figura di Maria – sia in ottica cristiana che islamica, essendo Maria stessa il “modello” dell’agire credente in entrambe le tradizioni, estensibile anche ad altre esperienze religiose secondo mature iniziative di dialogo interreligioso – e del suo potenziale educativo in ordine alla costruzione dei territori, delle comunità civili, delle stesse strutture dello Stato, nella prospettiva di una laicità inclusiva che vede nelle esperienze e nei patrimoni religioso-culturali non delle minacce alla convivenza comune per una supposta dinamica di potere violento essenzialmente intrinseca al loro rapportarsi reciproco e allo stesso rapportarsi con la comunità civile, quanto piuttosto delle risorse essenziali alla costruzione di una tavola di valori comuni ispirati e conformi al diritto inalienabile della persona alla libertà religiosa quale fondamento del consorzio umano e dell’ordinamento pubblico”. 

L’intento è chiarissimo: liberare Maria dalle mafie in piena coesione con gli organi preposti dello Stato Italiano. A coordinare il Dipartimento ci sarà il Dott. Fabio Iadeluca, noto sociologo e criminologo. La mattinata si è conclusa con la consegna della pergamene di nomina ai membri del Dipartimento. Èl’inizio di una nuovo progetto, coraggioso e ardimentoso, ma necessario per fermare lo sfruttamento della fede, e soprattutto della figura di Maria da parte delle organizzazioni criminali. 

 

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