religione

Francesco: combattere la tratta delle persone è un imperativo morale

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sconfiggere la tratta degli esseri umani è «un nuovo imperativo morale»: così papa Francesco in un messaggio inviato ai partecipanti alla conferenza promossa dal Gruppo Santa Marta, che, ispirato alla residenza del Papa, è nato mesi fa in Vaticano e si riunisce in questi giorni a Madrid, nel monastero di San Lorenzo di El Escorial.

«Oggi i 193 Stati che aderiscono all'Onu hanno un nuovo imperativo morale per combattere la tratta di persone, autentico crimine contro l'umanità», scrive Francesco nella missiva firmata 28 ottobre e diffusa oggi dalla Sala stampa vaticana. «La collaborazione tra i Vescovi e le autorità civili, ognuno secondo la propria missione e la propria natura, al fine di scoprire le pratiche migliori per la realizzazione di questo delicato compito, è un passo decisivo per assicurarsi che la volontà dei governi giunga alle vittime in modo diretto e immediato, costante, efficace e concreto.

Voi, autorità ecclesiastiche e civili, siete chiamate a stare accanto alle vittime e ad accompagnarle nel loro cammino di dignità e di libertà. Così devono sentirlo i tanti fratelli e le tante sorelle vittime della tratta umana. Oggi, cari membri del gruppo Santa Marta, non siete soli in questa delicata impresa: potete contare sul sostegno dei più illuminati Sindaci e su quello di tutta la comunità internazionale, dato il rispettivo impegno che hanno assunto e firmato. Rendiamo grazie a Dio. Da parte mia, chiedo a Dio Onnipotente di darvi la grazia di portare avanti questa missione, tanto delicata, tanto umanitaria e tanto cristiana, di curare le piaghe aperte e dolenti dell'umanità, che sono anche le piaghe di Cristo. Vi assicuro tutto il mio appoggio e la mia preghiera, e l'appoggio e le preghiere dei fedeli della Chiesa cattolica. Con l'aiuto di Dio e con la vostra collaborazione, questo indispensabile servizio del gruppo di Santa Marta potrà liberare le vittime delle nuove schiavitù, riabilitarle, con i prigionieri e gli esclusi, smascherare i trafficanti e quanti creano questo mercato, e offrire un'assistenza efficace alle città e alle nazioni; un servizio – scrive il Papa – per il bene comune e per la promozione della dignità umana, che sappia tirar fuori il meglio di ogni persona e di ogni cittadino. Che Dio vi benedica tutti».

Jorge Mario Bergoglio rileva che «nel breve tempo della sua esistenza questo benemerito gruppo ha saputo realizzare molto ed è chiamato a un compito decisivo nello sradicamento delle nuove schiavitù», sottolinea il Papa. «Nel corso di quest'anno, ci sono state alcune novità istituzionali significative, che senza dubbio possono sostenere la vostra attività e collaborare alla benefica azione del gruppo Santa Marta. Mi riferisco, da una parte all'incontro dei Sindaci del 21 luglio nella Città del Vaticano, ai quali ho rivolto la parola. In tale incontro, quelle importanti personalità hanno firmato una dichiarazione con la quale s'impegnano personalmente a sradicare le nuove schiavitù che condannano come un crimine contro l'umanità. Dall'altra, desidero menzionare anche la recente approvazione dell'Agenda 2030, con i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, il cui obiettivo 8.7 dice: “Prendere misure immediate ed efficaci per eradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta degli esseri umani, e garantire il divieto e l'eliminazione delle forme peggiori di lavoro minorile, in particolare il reclutamento e l'utilizzo dei bambini soldato, e, entro il 2025, porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme”.

Come ho avuto l'opportunità di affermare proprio prima dell'unanime approvazione di tale Agenda nel mio discorso all'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York il 25 settembre scorso: “Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate, per preservare e migliorare l'ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell'esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato.
È tale l'ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli”».
(Vatican Insider)

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