Le visite dei pontefici

Forse i ragazzi che scaricano dal proprio pc
film e dischi si sentono l'avanguardia della
modernità. Dietro il totem della libertà di
internet, piratando tolgono una parte di
retribuzione a un autore. Inutile la morale.
Inutile la repressione. La clandestinità
aumenta il piacere dei pirati informatici.
Inutile persino ricordare che ci sono autori
finiti in miseria e costretti a chiedere un
sussidio. Però almeno diciamo che questa
pirateria non è affatto moderna. � vecchissima.
Antica, persino. Per primo aveva usato
il termine “pirateria di un'opera d'arte” il
filosofo Immanuel Kant, in un suo saggio.
Giuseppe Verdi aveva bisogno di difendersi
dal “furto” del suo diritto d'autore. A Milano,
in una sala di Palazzo Marino, 128
anni fa, alle ore 16 del 23 aprile 1882, si
riuniva un gruppo di autori. Per difendere i
loro lavori facevano nascere la SIA, Società
Italiana degli Autori (antenata dell'attuale
SIAE).
Nel direttivo entravano, tra gli altri,
Giosuè Carducci, Enrico Rosmini, Francesco
De Sanctis, Giuseppe Verdi. Alla società
aderivano subito anche nomi come Giovanni
Verga, Arrigo Boito, lo scienziato
abate Antonio Stoppani. La mancanza di
rispetto per il lavoro intellettuale e il furto
di opere creative sono davvero una piaga
molto molto vecchia, nascosta dietro l'inciviltà
travestita da modernità dell'attuale
pirateria informatica.
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA