francescanesimo

La bellezza dei luoghi francescani: Cesi, il convento dell'eremita

Redazione online
Pubblicato il 26-05-2017

L’eremo è uno dei più importanti luoghi francescani e accoglie persone di ogni credo

Situato a 800 metri di altezza sul Monte di Torre Maggiore (Terni), l’eremo è avvolto dal silenzio dei boschi lontano dalle principali vie di comunicazione. La struttura sorge lungo un’antica via che in passato collegava Carsulae a Spoleto, attraverso i monti Martani. 

Fondato nel 1213 da San Francesco, l’eremo è uno dei più importanti luoghi francescani e accoglie persone di ogni credo. Francesco edificò il convento dopo aver soggiornato diversi giorni in una piccola grotta nei pressi di una chiesetta donatagli dal vescovo di Spoleto. 

La presenza sempre crescente di frati portò al necessario allargamento della struttura e il convento crebbe in grandezza e importanza. Nel 1420 giunse anche San Bernardino da Siena, che diede al convento l’aspetto attuale.

La vita conventuale continuò ad essere intensa e proficua, centro di alta e rigorosa spiritualità Francescana.

Varie tradizioni vengono collegate all’Eremo di Cesi: la Corona Francescana, recitata tuttora dalle famiglie minoritiche, ebbe origine in questo luogo nel XV secolo; si racconta che il Beato Francesco di Pavia ammansì un lupo e al Beato Giovanni Spagnolo apparve Gesù vicino al Leccio Santo.

Oggi la Romita vuole costituire una forte presenza francescana, essere una testimonianza di vita cristiana che pone al centro la Parola di Cristo, un luogo di accoglienza e condivisione senza distinzione di credo, di lingua o condizione sociale e un luogo di ritiro, silenzio e ristoro: la sua posizione privilegiata offre condizioni ideali a chi vuole conoscere il Signore Gesù e ritrovare se stesso.

In questo luogo la precedenza viene data allo “spirito della santa orazione e devozione, al quale devono servire tutte le altre cose temporali” (Regola FF 88) “il vivere nella e con la natura, lo stile di vita semplice e sobrio, la mancanza di comodità e di sicurezze, la fiducia nella Provvidenza, la passione per Cristo e la compassione per l’uomo, la cura del bello, la lode al Creatore per mezzo delle creature”.

Tutto questo può aiutare ogni persona a rivivere la poesia e la bellezza della primitiva esperienza francescana.

Marco Martellini


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