francescanesimo

CARD. PAROLIN: PACE CUSTODISCE CREATO

Redazione online Archivio Fotografico Sacro Convento Assisi
Pubblicato il 26-04-2017

La Chiesa vuole testimoniare al mondo l'attualità della risurrezione del Signore

Dialogo interculturale e interreligioso per la pace sono i due fronti nei quali la Chiesa vuole testimoniare al mondo l'attualità della risurrezione del Signore. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, durante la messa celebrata, domenica 23 aprile, al Villaggio per la Terra. L'iniziativa si è svolta dal 21 al 25 aprile, promossa dal movimento dei focolari in collaborazione con Earth Day Italia, nella cornice romana di Villa Borghese.

All'omelia il porporato ha commentato le letture della domenica della Divina misericordia, ripetendo il saluto che Gesù rivolge agli apostoli quando appare in mezzo a loro: «Pace a voi». Un saluto, ha spiegato, che «diventa dono e impegno». Il riferimento è alle parole di Papa Francesco nell' Evangelii gaudium in cui si ribadisce che il «dialogo interreligioso è una condizione necessaria per la pace nel mondo e pertanto un dovere per i cristiani come per le altre comunità religiose». Nel senso ancora più largo, il dialogo «come atteggiamento e come metodo», occupa un «posto centrale nel pensiero del Papa nella sua più vasta accezione, dentro e fuori la Chiesa, con le persone e le istituzioni, nella convinzione che dove si dialoga con rispetto e con simpatia verso l'interlocutore si riceve luce nella propria ricerca della verità e della fraternità», ha fatto notare il segretario di Stato.

Citando la Laudato si' , dove il Papa afferma che «Gesù risorto ha dato alla sua Chiesa proprio il potere contro il peccato» che è all'origine di tutti i disordini, il cardinale Parolin ha sottolineato come alla radice ci sia questo «male fondamentale, questo inquinamento dei rapporti nei confronti di Dio, di noi stessi, degli altri, del creato». Ricordando che Gesù risorto «ha dato alla sua Chiesa il potere contro il peccato», il porporato ha chiarito che questa vittoria sul peccato «si manifesterà anche come atteggiamento nuovo nel confronto del creato, come promozione di un'ecologia integrale vissuta con gioia e autenticità sull'esempio di san Francesco d'Assisi».

Secondo le parole che il Papa stesso ha pronunciato lo scorso anno al Villaggio per la Terra, quando disse che «gratuità è la parola chiave per andare con gli altri a trasformare "questo deserto in foresta"». Da qui l'invito all'impegno per la custodia del creato. Infatti, ha aggiunto Parolin, «anche il più piccolo sforzo non va perduto. Perché se al momento non vediamo ancora gli effetti della risurrezione del Signore, però sappiamo una cosa». Del resto, ha concluso, la scelta è «tra due campi di gravitazione: da una parte il bene e da una parte il male, ma da quando Cristo è risorto la gravitazione dell'amore è più forte di quello dell'odio, da quando Cristo è risorto la forza di gravità della vita è più forte di quella della morte». (Osservatore Romano)

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