Ciclo giottesco. La predica di Francesco davanti a Onorio III
In una grande aula gotica, dalle volte
stellate e con costoloni dorati, papa
Onorio III e sei cardinali, tutti seduti,
ascoltano Francesco che parla loro in
piedi, mentre un frate suo compagno
siede per terra.
Bonaventura spiega che, sapendo di
dover parlare davanti al pontefice e
alla corte papale, il Santo aveva imparato
a memoria un discorso stilato
con ogni cura. “Se non che, quando
si trovò là in mezzo, al momento di
pronunciare quelle parole edificanti,
dimenticò tutto e non riuscì a spicciare
nemmeno una frase. Allora, dopo
aver esposto con umiltà e sincerità il
suo imbarazzo, si mise a invocare la
grazia dello Spirito Santo. Immediatamente
le parole incominciarono ad
affluire così abbondanti, così efficaci
nel commuovere e piegare il cuore di
quegli illustri personaggi, da far vedere
chiaramente che non era lui a parlare
ma lo Spirito del Signore”.
Giotto sembra soffermarsi sull’affermazione
di Bonaventura che le parole
del Santo riuscirono a “commuovere
e piegare il cuore di quegli illustri personaggi”;
l’artista infatti enfatizza una
gamma di espressioni nei volti degli
ascoltatori che va dallo scetticismo
alla sorpresa, dal raccoglimento meditativo
all’evidente entusiasmo. Soprattutto
il Papa pende da ogni frase
pronunciata dal Poverello, il quale indica
se stesso con un gesto della mano
destra, come per scusarsi di parlare
spontaneamente dopo aver preparato
(e dimenticato) un discorso formale.
Anche questa scena va collegata con
le immagini dipinte sulla parete superiore—
non tanto con la già accennata
Risurrezione di Cristo, nel registro
mediano, ma con Il battesimo di Gesù
sopra questa. Al battesimo del Salvatore,
“si aprirono per lui i cieli ed egli
vide lo Spirito di Dio scendere come
una colomba e venire sopra di lui”
(Matteo 3,16) — un’esperienza che
Gesù poi descriverà con le parole del
profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è
sopra di me; per questo mi ha consacrato
con l’unzione e mi ha mandato a
portare ai poveri un lieto annuncio…”
(Luca 4,18: cfr. Isaia 61,1-2). Ecco, qui
dobbiamo vedere Francesco, come
Cristo, ‘sotto’ lo Spirito di Dio e da Lui
inviato “a portare ai poveri un lieto annuncio”. (Timothy Verdon)
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