fede

Comunione ai divorziati, il Rettore della Lateranense: ben venga il dibattito

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

"Lo scambio di idee e di opinioni è una ricchezza per tutti". Fresco di riconferma per il secondo quadriennio, monsignor Enrico dal Covolo, rettore della Lateranense, l'Università del Papa, commenta così l'iniziativa dei cinque cardinali che hanno pubblicato un libro che prende posizione nel dibattito del Sinodo sui divorziati risposati, negando che sia possibile modificare la prassi della Chiesa su questo aspetto così delicato. "Senza dimenticare che il centro del dibattito non è la comunione ai divorziati risposati ma la famiglia che ha bisogno di essere tutelata", dal Covolo cita Francesco: "La famiglia è il luogo in cui Gesù nasce. Per questo il diavolo vuole distruggerla".

"La Chiesa - spiega il vescovo salesiano in un’intervista all'Agi - non è una comunione di fotocopie. È bene e salutare che su questioni complesse e sfidanti come il matrimonio e la famiglia oggi il confronto sia vivo e non necessariamente morbido". Aggiunge il rettore della Lateranense: “È stata diversa la situazione al primo Concilio di Gerusalemme, nè fu diversa all'ultimo: il Vaticano II. I cardinali agiscono sotto la responsabilità di ciò che il Papa stesso chiede loro: la collegialità". "Mi fanno un po' sorridere - confida - coloro che danno una lettura negativa di questo dibattito così aperto e vivace. Non a caso già Giovanni XXIII, all'inizio del Concilio, dovette invitare la Chiesa ad avere speranza e fiducia in Dio, rifuggendo dai 'profeti di sventura'".

Alla domanda su come si possa offrire un aiuto per i divorziati risposati, monsignor dal Covolo risponde: "Non credo che ci siano risposte facili e pronte per tutto. Nè che la Chiesa tratti a cuor leggero queste domande. Noi tutti sentiamo una profonda e drammatica tensione tra il desiderio di custodire intatto ciò che abbiamo ricevuto dal Signore e le inquietudini e le attese dell'uomo contemporaneo. Ecco perché - rivela - personalmente credo che alla fine occorrerà entrare nell'aula Sinodale non con i libri, ma con le ginocchia piegate per supplicare la luce di Colui che ha promesso di essere con noi sempre".

 

Secondo il rettore della Lateranense, in ogni caso, non è corretto contrapporre la straordinaria potenzialità del sacramento della confessione e l'immutabilità della dottrina del sacramento del matrimonio. "Questi due sacramenti - spiega - non sono in conflitto. Il perdono di Dio è fuoco che ci trasforma interiormente, noi andiamo alla confessione in virtù della parola del Signore: 'Senza di me non potete far nulla'”.



"Nella confessione frequente - aggiunge il presule - gli sposi sono aiutati a coltivare una 'spiritualità della resistenza' in una cultura che rende il cammino cristiano dell'amore irto di ostacoli. Papa Francesco ha centrato il bersaglio quando ha detto: 'La famiglia è il luogo in cui Gesù nasce. Per questo il diavolo vuole distruggerla'".

"Non sono certamente in grado - ammette monsignor dal Covolo - di anticipare le conclusioni del Sinodo, ma in esso nutro una grandissima speranza. Vorrei dire, però, che è fuori dalla realtà pensare che il Sinodo sulla famiglia si risolva nel dilemma 'comunione sì, comunione no'".

"Quanto alla via pastorale per gli annullamenti - ricorda ancora - Benedetto XVI ha aperto uno spiraglio in questo senso e sono certo che al Sinodo se ne parlerà". "Personalmente lo vedrei più come un percorso integrativo che alternativo", precisa però il rettore della Lateranense. "Il Papa emerito ha indicato spesso quella che per molti è una questione cruciale: il rapporto tra matrimonio e fede. Mi sovviene in questo momento una sua dichiarazione da cardinale: Si dovrebbe chiarire se veramente ogni matrimonio tra due battezzati è ipso facto un matrimonio sacramentale. All'essenza del sacramento appartiene la fede".

 

"Quello che mi piacerebbe uscisse dal Sinodo - afferma il vescovo - è un forte impulso per i missionari dell'ideale cristiano dell'amore. Una Chiesa missionaria che annunci a tutti, soprattutto ai giovani, la bellezza dell'amore duraturo". In merito, dal Covolo cita infine le parole - attualissime - di madre Teresa: "Molto persone muoiono non per mancanza di cibo ma di amore". "Ai registi, ai romanzieri, ai cantanti, ai poeti - conclude il rettore della Lateranense - vorrei dire: vi prego, ridate agli uomini la fede nell'amore". (Vatican Insider)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA