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Quando la felicità è artefatta

Andrea Cova Ryan McGuire
Pubblicato il 30-11--0001

“Bernadette, dopo essere stata alla Grotta, grazie alla preghiera trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità.”


Vorremmo utilizzare queste poche righe, estratte dal messaggio del Santo Padre per la XXV Giornata Mondiale del Malato, hanno ispirato le pagine a seguire.

La nostra attenzione, quest’anno, si concentra su quelle che sono le “nuove dipendenze” che nascono da un acuto disagio sociale e sono una piaga nella vita non solo dei giovani, ma anche degli adulti.



Quanto sono realmente nuove queste dipendenze? Alcune più, altre meno. Possiamo affermare che ciò che le rende “nuove” sta, purtroppo, nell’avere una diffusione “orizzontale”: da “endemiche” di certe fette della società (non importa se ricche o povere, ci sono dipendenze legate tanto alla povertà quanto alla ricchezza), ormai attanagliano tutti, grazie anche facilità con cui modelli devianti vengono diffusi. È per questo che gli adolescenti, però, ne sono più esposti. Adolescenti che spesso si sentono abbandonati e, come scrive lo psichiatra Vittorino Andreoli, pensano solo al presente, mentre il passato e il futuro vengono messi da parte. Adolescenti che si sentono degli “eroi”, pensano di esserlo, e lo fanno solo per attirare l’attenzione su se stessi perché si sentono, o credono, di essere soli. Adolescenti che subiscono il fascino del gruppo, che lo sostituiscono alla famiglia... ma non è formato da persone “giuste”, ti costringono a fare cose che non vuoi o comunque che ti fanno provare cose che non vuoi. È quel gruppo che ti allontana dalle persone che ti vogliono bene, veramente.



Di tutto questo ne parliamo con persone che ci hanno raccontato la loro esperienza e modo di agire: don Antonio Mazzi presidente di Exodus, don Davide Banzato sacerdote della comunità Nuovi Orizzonti e padre Danilo Salezze dellaComunità San Francesco di Monselice ha intervistato per noi un ragazzo ospite. 

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