Papa Francesco abbraccia Maradona: Diego, ti aspettavo
Maradona: Francesco mi ha riavvicinato alla Chiesa
Lo sport può contribuire alla «cultura dell'incontro» nella quale popoli e persone diverse «conservando la loro propria identità, possono convivere in armonia e nel reciproco rispetto». «Le religioni sono chiamate a essere vincolo di pace, mai di odio». Lo ha detto papa Francesco nell'udienza agli sportivi partecipanti alla “Partita Interreligiosa per la Pace” che si è svolta ieri sera allo stadio Olimpico di Roma.
L’avvenimento, ha affermato il Pontefice, possa essere gesto di «una nuova era in cui i popoli non alzeranno più la spada l'uno contro l'altro».
La sfida calcistica amichevole vedrà in campo campioni di livello mondiale in rappresentanza di diverse religioni; il ricavato dell’avvenimento sarà destinato a finalità caritative. «Vi ringrazio - ha detto Papa Bergoglio nel corso dell’udienza nell'aula “Paolo VI” - perché avete prontamente aderito al mio desiderio di vedere campioni e allenatori di varie religioni confrontarsi in un evento basato sui valori dell'amicizia e della pace».
«La partita - ha ricordato il Pontefice - sarà occasione per raccogliere fondi per progetti di solidarietà, ma soprattutto per riflettere sui valori della pacifica convivenza: la lealtà, l'accoglienza, il dialogo e la fiducia per l'altro. Si tratta di valori che esistono a prescindere dalla razza, dalla cultura e dal credo religioso».
Secondo papa Francesco, «lo sport, e in particolare il calcio, è un fenomeno di grande incidenza nella società. La gente, i giovani hanno grande ammirazione per gli atleti: è importante dare l'esempio dentro e fuori dal campo. Lo sport è gioco, festa - ha aggiunto - deve essere valorizzato con il recupero del senso della gratuità».
«Potete rendere testimonianza in favore della pacifica convivenza civile e sociale - ha detto ancora agli atleti partecipanti - questa è la cultura dell'incontro».
«Possa l'incontro di questa sera ravvivare la consapevolezza dell'impegno perché lo sport sia un apporto alla pacifica convivenza, evitando ogni discriminazione sulla basse della razza, della cultura e della religione», ha chiesto il Papa. «Discriminare può essere sinonimo di disprezzare - ha aggiunto - con questa partita oggi direte no a ogni discriminazione».
E poi, un altro appello ai campioni del calcio: «Allargate i vostri cuori da fratelli a fratelli», perché «questa è la dimensione più autentica dello sport».
Erano oltre 400 le persone tra calciatori, ex calciatori e accompagnatori all'udienza, tra cui: Javier Zanetti (promotore della Partita Interreligiosa della Pace), Diego Armando Maradona, Alessandro Del Piero, Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo, Andrij Shevchenko, Paolo Maldini, Iván Cordoba, Radja Nainggolan, Carlos Valderrama.
Maradona ha commentato il lungo abbraccio fra lui e il Pontefice connazionale: «Papa Francesco è molto più di Maradona. È lui il vero fuoriclasse». «Mi ero allontanato dalla Chiesa - ha detto ancora l'ex fuoriclasse - perché pensavo non facesse abbastanza per i bisognosi, ma con Francesco è diverso. Cosa mi ha detto? Che mi stava aspettando».
Maradona ha donato una maglia dell’Argentina su cui è scritta la dedica: «A papa Francesco con tutto il mio affetto e molta pace per tutto il mondo»; sulle spalle della maglia dell'”albiceleste”, il numero 10 e la scritta "Francisco".
All’ingresso prima dell’udienza, Del Piero aveva dichiarato: «Stare qui è un onore. Promuovere la pace in questo modo e promuovere questo tipo di partita è fondamentale». (Vatican Insider)
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