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Il Papa e l’amore verso Assisi

Redazione online Ansa - Tommaso Crocchioni
Pubblicato il 30-11--0001

Il 20 settembre sarà per la terza volta in Assisi in tre anni: Papa Bergoglio ama San Francesco e la sua città, ‘altare del mondo’, luogo ideale per grandi messaggi, per segni profondi. Visita che giunge a trent’anni dall’incontro interreligioso di preghiera per la pace, per aprire nuove speranze al mondo insanguinato di oggi. «Penso che, per compiere un’analisi seria, occorra riandare al momento dell’elezione quando il Papa spiegò la scelta del nome Francesco: uomo di pace, uomo dei poveri, uomo che ama e custodisce il creato. Da lì parte l’amore per San Francesco: le tre indicazioni del Santo di Assisi sono l’asse portante del suo pontificato», dice padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, che invita a una riflessione più ampia riguardo alla terza presenza del Santo Padre ad Assisi.

«TRE VISITE, nella nostra città, con significati forti – continua -. La prima, il 4 ottobre 2013, in tutti i luoghi francescani di Assisi e che del Santo richiamano storia e valori; visita che giunge all’indomani della strage di migranti a Lampedusa, con 366 morti e oltre 20 dispersi. Lo scorso 4 agosto, per gli 800 anni dell’indulgenza plenaria della Porziuncola voluta da San Francesco e nell’Anno Santo della Misericordia, per dire al mondo, all’uomo di oggi della necessita del perdono. Perdono che Francesco porta in tutte le direzioni e le latitudini della vita: nazionali e internazionali, relazionali e familiari alla ricerca del cuore dell’uomo. La visita del 20 settembre, infine, giunge in momento drammatico della storia – dice ancora il direttore della Sala Stampa dl Sacro Convento -: trent’anni fa c’era la paura per la guerra fredda, ora per il terrorismo nel nome di Dio. Non dimentichiamo che l’incontro del 22 settembre è stato annunciato all’indomani dell’incontro fra il Santo Padre e di Francois Hollande, presidente della Francia, Paese da tempo nel mirino dei terroristi».

VISITA che sarà nel segno dello ‘Spirito di Assisi’ che anima da allora grandi speranze. «Penso che bisogna leggere, in cinque tappe, il cammino che, dal 27 ottobre 1986 al 20 settembre 2016, è stato tracciato da tre Papi – spiega ancora padre Fortunato -. Nel 1986 la grande intuizione di Giovanni Paolo II e l’impegno dei leader religiosi che insieme conclusero l’incontro con le parole di San Francesco: ‘Signore, fa di me uno strumento della tua pace…’. Tre anni dopo cadde il muro di Berlino… «Sempre Giovanni Paolo II, nel gennaio del 2002, indisse un incontro, poco dopo l’11 settembre, per indicare una via di pace in un mondo squassato dal terrorismo: incontro concluso con l’appello dei capi religiosi: Mai più violenza. Mai più guerra. Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore». (Maurizio Baglioni - La Nazione Umbria)

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