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Greco: "L'umanità avrà sempre bisogno di sentire la radio" 

Davide Denina Andrea Cova
Pubblicato il 14-09-2017

“Una delle prime fake news della storia del giornalismo risale a circa 15 anni fa. Su facebook cominciò a circolare la foto di un gattino in bottiglia. E la gente la condivise, mostrando stupore e sdegno. Peccato che in realtà era un fotomontaggio. Fu quello uno dei primi esempi di amplificazione dei sentimenti causata dalla cattiva“.

Fake news e credibilità, digitale e tradizione, futuro della carta stampata. Questi alcuni dei temi toccati da Gerardo Greco, direttore del giornale Radio Rai e di Radio 1, che ha presentato l’incontro dal titolo “Futuro del giornalismo. Ne parliamo con…”: un viaggio in un settore attraversato da cambiamenti epocali. 



“Google e Facebook hanno dato una spallata mortale alla carta stampata – ha detto Greco. Da sole raccolgono il 50% degli introiti pubblicitari online mondiali. È una sproporzione incredibile. Scovare le notizie ha costi elevati. Se le aziende editoriali tradizionali non saranno più in grado di sostenerli, sarà la credibilità e l’autorevolezza del settore dell’informazione a farne le spese. E se il mercato sparisce, allora a fare un passo avanti deve essere il servizio pubblico”

 

Questi e altri argomenti, tutti legati all’evoluzione di un settore che in cui la digitalizzazione sta prendendo piede, rendendo fruibile un prodotto su una piattaforma diversa da quella originale. Anche in Rai, pur con un po’ di ritardo, con Raiplay.  

 

“Quelli che hanno la mia età ricordano che negli anni ’70 e ’80, il sabato e la domenica pomeriggio la gente andava in giro con la radiolina attaccata all’orecchio. Questo sta accadendo anche oggi. Perché il cellulare non può tornare a essere una radiolina? Cambiano i tempi, ma - ha concluso Greco - ci sarà sempre gente che ha bisogno di sentire". 

 

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