Gmg 2019. I giovani italiani si preparano a partire per Panama. Ecco chi sono
È già tempo di riprendere lo zaino e ripartire per i giovani. Dopo l’intensa esperienza «on the road» della scorsa estate, che li ha visti giungere a Roma «per mille strade», i ragazzi italiani ora guardano a Panama, per la Gmg con papa Francesco dal 22 al 27 gennaio.
Sono alcune centinaia i giovani che hanno deciso di partire sfidando le difficoltà come il periodo non favorevole, un costo impegnativo, il lungo viaggio e i primi partiranno già martedì prossimo. Prima tappa, per molti italiani, sarà Chitrè, cittadina a 250 chilometri dalla capitale: qui vivranno i loro «Giorni nella diocesi». A Chitré i preparativi fervono e l’entusiasmo, come racconta suor Ester Rodriguez, coordinatrice dell’accoglienza, sta coinvolgendo tutti, con decine di volontari al lavoro.
Alcuni gruppi, come quello dei giovani del Pime o quello guidato dalla diocesi di Concordia-Pordenone, hanno scelto di arrivare alla Gmg facendo prima sosta in Messico, visitando il Paese e le missioni. Altri arriveranno direttamente a Panama.
Ma chi sono i giovani in partenza? In questa pagina alcuni di loro raccontano la loro storia. E soprattutto cosa si aspettano dall’esperienza di questa Gmg "dei due Oceani".
Ho 20 anni, mi chiamo Simone e sarò tra i partecipanti alla Gmg di Panama, un’esperienza che attendo con entusiasmo. Da 7 anni faccio l’animatore all’oratorio di Stradella, nella diocesi di Tortona e tre anni fa ero alla Gmg di Cracovia. Oggi cosa mi spinge a partire per Panama? Sicuramente hanno contribuito le esperienze che ho vissuto in questi anni in oratorio e le persone stupende che ho trovato sul mio cammino. Un grazie particolare va alla mia famiglia per il sostegno e a don Cristiano che ci ha accompagnato in questi anni e che ha permesso a me e ad altri due ragazzi (Alessandro e Jacopo, con cui sono felice di condividere questa esperienza), di organizzare uno spettacolo per aiutarci nelle spese per il viaggio.
Ma c’è qualcosa di più. A Panama mi aspetto di conoscere di più me stesso e tornare a casa con la carica giusta per vivere pienamente. La Gmg sarà l’occasione anche per avvicinarmi di più al mistero che è Dio: lui sa ascoltarci, sa di cosa abbiamo bisogno, cosa ci rende felici e ci guida nel nostro cammino. A volte ci fa anche passare per strade impervie dove è facile cadere, ma lo fa perché ci ama: la speranza è che questa Gmg sia un’occasione per seguirlo, stringerlo forte e vedere dove mi porterà.
Mi chiamo Maria Grazia e dalla provincia dell’Aquila anch’io partirò per la Gmg di Panama la prossima settimana. Il mio viaggio è iniziato a Cracovia nel 2016. È stato un viaggio fatto di un susseguirsi di mete e tappe che mi hanno segnato nel profondo. Sono stati giorni indimenticabili nei quali ho conosciuto persone fantastiche. Da qui, ad agosto 2018, «per mille strade», sono finita al Circo Massimo, per incontrare il Pontefice. E infine eccomi di nuovo con lo zaino in spalla e la voglia di partire ancora una volta per una nuova destinazione: Panama. È un luogo tutto da scoprire e sicuramente condividerlo con amici vecchi e nuovi sarà ancora più emozionante e divertente. Il programma è molto ricco di attività in città e nelle zone limitrofe, per questo ho molte aspettative che non saranno sicuramente deluse. Non vedo l’ora di incrociare nuovi sguardi, nuove storie e testimonianze di vita, accompagnati dall’amore del Padre. Inondare Panama con la nostra gioia, la nostra allegria e soprattutto con i sogni di tutti noi giovani. Papa Francesco ci invita a metterci al servizio del prossimo e metterci in dialogo con Dio e soprattutto a confermare il nostro sì proprio come Maria. Ero appena una ragazzina quando sono partita per Cracovia. Adesso che sono cresciuta non vedo l’ora di vivere ancora quest’avventura con una consapevolezza diversa, maturità e gioia.
Mi chiamo Elisa, ho 25 anni e vengo da San Biagio di Osimo (Ancona) dove da sempre aiuto come posso in oratorio, nel catechismo, ai campi scuola. Quando scrivo che la mia partecipazione alla Gmg sembrava impossibile è perché dal 2017 insegno nella scuola primaria. Eppure ecco la prova che le vie del Signore sono infinite! Ho spinto molto per partire perché – come solo chi ne ha vissuta almeno una sa – la Gmg è una di quelle esperienze di luce che ti cambiano la vita: ti mostrano che, anche se ognuno a modo suo, milioni di persone sono lì per un’unica ragione e che provano la tua stessa gioia fatta di semplicità, condivisione, passione che va al di là di ogni differenza o distanza. Una Gmg è un evento imperdibile, eccezionale, che non può che lasciare il segno. A Panama mi aspetto di trovare in chi incontrerò una fede in cammino, vivace e coraggiosa con la quale noi pellegrini al ritorno dovremo contagiare tutti quelli che ci attenderanno a casa.
Manca poco per la Gmg di Panama e qui a Bari il countdown è iniziato da Capodanno. Mi chiamo Valentina Armenise, 24 anni, della parrochia San Marco di Bari, e sono universitaria a Torino. Perché partire per Panama? Per me le Gmg sono tappe fondamentali del mio percorso di vita fatte di prove, amici e fede. Panama è lontana, il viaggio costoso, per questo dopo Cracovia 2016 ho iniziato il mio salvadanaio e fatto il Servizio civile per ammortizzare la spesa. Non posso non ringraziare la mia famiglia che condivide i miei sogni.
Non nascondo che è stato un rischio aderire mesi prima, tra entusiasmo e incertezza: gennaio è complicato per gli studenti. Stavo per rinunciare ma poi ho realizzato che «Lui ti viene a sorreggere!» e che «serve coraggio». Ecco, la Gmg per me è il "mondo", con tutte le sue particolarità, che si incontra in un unico luogo, è l’esplosione di fede che mi porto da Rio 2013, è la crescita emotiva vissuta a Cracovia. Cosa aspettarsi da Panama 2019? Con sincerità, voglio viverla passo dopo passo, raccogliere i dettagli, in ogni singolo momento, così da scrivere un mio diario di viaggio, magari questa volta farlo anche digitale per coinvolgere a caldo e rendere partecipe la comunità.
Credo che ogni viaggio, di qualsiasi natura esso sia, porti con sé un bagaglio non indifferente. La Gmg non è un viaggio come gli altri e il bagaglio è il suo elemento principale. Non solo perché perdiamo tempo a pensare cosa metterci dentro e quali abiti portare, tanto da calcolare anche i singoli centimetri perché tutto entri con la speranza che si possa sentire l’atteso "click" della serratura e pensare: finito! Ma anche se piccolo, non smette mai di crescere e così di riempirsi. Porta tanti desideri e aspettative diversi tra di loro, come diversi sono i ragazzi che hanno scelto – come me che partirò dalla mia Torino – di rispondere all’invito del Papa a Panama. Tanta diversità accumunata da unico grande elemento: un «sì». Ci vuole coraggio per poterlo pronunciare! Tanta ansia e preoccupazione perché ti spinge dall’altra parte del mondo. Ti porta inevitabilmente a cambiare e a desiderare e sognare, in un mondo che a volte ti dice che di questo non si può vivere. Ti spinge a sentirti grande e forte. Cosa mi aspetto? Tante cose e, finché l’aereo non sarà atterrato, non smetterò di allungare la lista. Una cosa più di tutto il resto: che possa essere un pezzo importante del mio puzzle ma anche il pezzo di chi non sarà con me, che costruirà una parte di sé con il mio racconto e parteciperà alla prossima Gmg, vivendo di persona quello che io ho provato a scrivere in queste poche righe piene di inchiostro e sogni.
Matteo Liut, Avvenire
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