Chiesa/Card. Bertone; accoglienza e solidarietà due valori da riscoprire
Il cardinale Bertone per la festa di san Nicola a Bari
Accoglienza e solidarietà sono i valori che esprimono la solidità di una comunità civile. Lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, nell'omelia della messa celebrata domenica 9 maggio nella basilica di Bari, in occasione del 923° della traslazione del corpo di san Nicola.
Chiamato a presiedere le solenni manifestazioni celebrative, il cardinale ha ricordato il grande valore della testimonianza offerta dal santo patrono e ha invitato la popolazione a seguirne le orme e a mantenere ben viva e sempre più autentica la devozione nei confronti del santo. È infatti anche nella fedeltà alle proprie tradizioni religiose, ha detto in proposito, che una popolazione si riconosce tale. Anzi "quando se ne distacca diventa un insieme di persone slegate".
Dopo aver riproposto la storia di san Nicola, il porporato ne ha attualizzato "il duplice messaggio, riconducibile a due parole: verità e carità. La verità innanzitutto, che significa ascolto attento della Parola di Dio e slancio coraggioso nel difendere e diffondere gli insegnamenti del Vangelo. E poi la carità, che spinge ad amare Dio e, per amore suo, ad amare il prossimo". Dunque l'invito ai baresi a custodire gelosamente i valori ereditati dal patrono e ad aprirsi "a quella fantasia della carità che consente di andare incontro a quanti sono afflitti da antiche e nuove povertà". Un invito, ha spiegato, rivolto soprattutto alle comunità parrocchiali e alle associazioni cattoliche che lavorano sul territorio.
Quindi il cardinale Bertone ha sottolineato l'aspetto ecumenico della devozione verso san Nicola, "un punto di particolare incontro - l'ha definita - tra Oriente e Occidente" poiché suscita numerose occasioni di preghiera e di riflessione tra ortodossi e cattolici. "Formulo l'auspicio - ha aggiunto in proposito - che questa Città, specialmente con l'apprezzata opera dei suoi Istituti e Centri di studio e di spiritualità, continui nella ricerca di sempre più intensi contatti ecumenici con le Chiese cristiane d'Oriente, in particolare con i fratelli russi che numerosi si recano in pellegrinaggio in questa basilica". (Osservatore Romano)
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