Attualità/Sì all'acqua pubblica
L'acqua non è soltanto un bene comune. É un dono di Dio. La battaglia contro la privatizzazione
degli acquedotti acquista un sostenitore d'eccezione: la Chiesa. «San Francesco sarebbe terrorizzato da una
simile idea - commenta il vescovo Alberto Maria Careggio, appena tornato dalla trasferta romana per la
beatificazione di Papa Giovanni Paolo II - mi vengono in mente i paesini africani che spesso ho visitato, dove
il capo villaggio conserva gelosamente la chiave dell'unica pompa dell'acqua».
La diocesi di Ventimiglia-
Sanremo scende in campo con determinazione nel difendere il referendum dei prossimi 12 - 13 giugno e lo fa
attraverso il suo braccio attivo, l'Azione Cattolica, raccogliendo l'indicazione nazionale e arricchendola di una
serie di iniziative ad hoc. «Abbiamo deciso di organizzare degli incontri nelle parrocchie - spiega Giulio
Mascarello, presidente dell'Azione Cattolica diocesana - l'indicazione generale era quella di organizzare un
grande raduno pubblico, ma noi preferiamo muoverci attraverso le singole parrocchie per raggiungere tutti in
modo capillare. Dei referendum del mese prossimo si parla troppo poco, è bene risvegliare l'attenzione».
Sono 18 i gruppi di Azione Cattolica presenti in altrettante parrocchie del territorio diocesano, da Ventimiglia a
Santo Stefano, con 1020 iscritti e tanti altri simpatizzanti che gravitano intorno, senza contare tutte le
organizzazioni cattoliche che operano nel Ponente e i gruppi degli scout.
Il primo di questi incontri si svolgerà
a Taggia, giovedì prossimo, con la partecipazione del sindaco Genduso. Ma già nei prossimi giorni verranno
predisposti gli incontri da mettere in calendario. Mercoledì, per esempio, a San Siro, ci sarà una grande
riunione (la cattedrale sanremese raccoglie 200 iscritti di Azione Cattolica, un gruppo di Comunione
Liberazione e uno di scout). «La legge proposta - conclude Mascarello - è contraria al Vangelo e alla Bibbia.
L'acqua può essere solo un bene comune, per questo chiediamo ai fedeli di andare a votare compatti per il
sì».
Un alleato fortissimo quello che i movimenti riuniti nel Cimap, il coordinamento imperiese per l'acqua
pubblica, si trovano ad avere al fianco nella lotta per la sensibilizzazione: «L'acqa non è frutto del caso ma
dell'equilibrio perfetto che sorregge il creato si legge in un comunicato dell'Azione Cattolica diocesana che
riprende i concetti già espressi da Papa Benedetto XVI - non può essere a disposizione di pochi che
decidono a chi, come e a quale prezzo dispensarla». Sul nucleare la posizione è meno ferma, anche se la
Chiesa invita tutti ad esprimere un parere «perché il tema è centrale», ma lasciando sostanziale libertà di
coscienza. Sul legittimo impedimento, naturalmente, nessun commento. «Intanto raggiungiamo il quorum per
difendere il diritto all'acqua - conclude il vescovo Careggio - poi bisognerà aprire una discussione sulla
gestione delle cose di tutti ed educare al rispetto: la tendenza ormai è quella ad "arraffare" il più possibile,
pensando solo ai propri interessi».(Il Secolo XIX)
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