Siria: La Custodia di Terra Santa nega l'uccisione dei tre frati
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"La Custodia nega le ultime notizie circolate secondo le quali tre frati francescani sarebbero stati uccisi in Siria nelle ultime 48 ore. La Custodia si tiene informata per quanto le circostanze lo consentono sugli avvenimenti in Siria e sulle notizie dei suoi frati ancora presenti nel paese. Avendo ricevuto notizie oggi, venerdì 28 giugno, a mezzogiorno nega vigorosamente queste storie".
"Non abbiamo notizia della morte di nessuno dei nostri frati. Abbiamo chiamato in Siria e non ci risulta nulla. Sono tutti vivi. Leggendo ciò che alcuni media hanno scritto credo abbiano mischiato notizie vecchie. Non ci risulta nulla". È lo stesso padre
Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, a smentire al Sir la notizia della decapitazione di tre religiosi francescani del convento di Ghassanieh, in Siria, da parte del Fronte al Nusra.
La notizia era stata diffusa dalle agenzie di stampa dopo essere stata lanciata da Radio France International. In effetti il video pubblicato su web da un gruppo jihadista mostra l'uccisione di tre presunti religiosi, ma la bassa qualità delle immagini non rende identificabili le vittime.
Sono immagini raccapriccianti quelle pubblicate sul sito 'Syrian Documents' che mostra la brutale esecuzione per sgozzamento di due uomini, uno dei quali sarebbe secondo il sito 'Syrian Documents', dov'è stato caricato il video, il sacerdote francese Francois Murad, che risultava ucciso domenica nella provincia di Idlib, nel nord della Siria.
L'identità delle due vittime non può essere verificata con certezza, vista la bassa qualità del video. Secondo Radio France International si tratterebbe di tre monaci francescani del convento di Ghassanieh stati rapiti il 23 giugno, processati per tradimento e poi condannati a morte.
Le immagini mostrano la decapitazione di fronte a un centinaio di persone. Probabilmente uomini del Fronte Al Nusra li uccidono dopo un processo sommario nel quale vengono accusati di "essere al soldo del regime". Due dei tre uomini vengono sgozzati lentamente fino al taglio completo della testa, sotto lo sguardo della folla esula, urlaa "Allahu akbar" ("Dio è grande") e filma la scena con i cellulari.
Ma la Coalizione nazionale siriana accusa il regime di Assad di realizzare video shock "per gettare discredito sulla rivoluzione siriana" e annuncia in una nota di aver "ordinato l'apertura di un'inchiesta". Nel comunicato non si fa mai riferimento al portale 'Syrian Documents', ma si sottolinea che il filmato è stato diffuso "da una rete pro-Assad".
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