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'Mai come oggi…': i ragazzi dell'Istituto Alberghiero si rivolgono al ministro Profumo

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Di seguito la lettera che i ragazzi dell'Istituto Alberghiero di Assisi hanno letto al ministro Profumo che l'ha trovata "molto intensa", annunciando che sarà pubblicata sul sito del Ministero.

"Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare, pensare a tutto ciò che ci ha portato a questi istanti in cui siamo tutti riuniti per ricordare nel dolore del passato e a sperare nella realizzazione dei nostri sogni nel prossimo futuro; aspettative e desideri che muovono l'individuo e lo spingono alla ricerca della propria realizzazione professionale, ma soprattutto umana.

Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare alla vita e ai sogni prematuramente interrotti di Melissa uccisa nell'attentato all'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi e alla sorte di quelli di Veronica; due ragazze che, come ognuno di noi, si impegnavano nel percorso dell'istruzione per poter costruire un sentiero che le avrebbe portate ad imbastire il filo della propria vita in qualunque trama di arazzo avessero scelto.

Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare a come il gesto di uno possa modificare la vita di molti, di come una giusta istruzione possa insegnare ad un individuo sia direttamente che indirettamente tutti quei valori che consentiranno a noi, futuri esseri umani socialmente rilevanti, come far sì che sia un'intera comunità l'obiettivo ultimo dei nostri sforzi e non sfruttare la comunità per i nostri limitati e futili interessi.

Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare che un sano principio di legalità, trasmessoci dalle generazioni passate e dall'ambiente scolastico, non debba essere visto come una debolezza, bensì come una forza consapevole per poter cambiare il nostro piccolo contesto e volendo il mondo intero; ripudiare tutti i consigli che esplicitamente ed implicitamente ci legano al collo il mantello della stupidità perché se seguissimo la via illegale avremmo di più e più facilmente.

Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare che l'ignoranza crea debolezza perché elimina la nostra capacità di poter scegliere mettendola nelle mani di pochi corrotti e facendoci rinunciare a ciò che abbiamo di più caro: il libero arbitrio; che l'illegalità crea una spirale di decadenza sociale destinata a terminare nella fine di ogni società evoluta a favore della creazione di un gregge di animali non pensanti assoggettati al dominio di pochi; che la nostra libertà è un dono che va mantenuto e difeso con i denti poiché un essere libero può creare una comunità libera. L'unione fa la forza e se uniti decidessimo di abbattere il muro dell'ignoranza e dell'illegalità ne godremmo tutti. Per ricordare una citazione fatta da Roberto Benigni in una delle sue ultime apparizioni televisive: “Dobbiamo ricordarci che non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma l'abbiamo preso in affitto dai nostri figli” ed io aggiungerei “o dai figli degli altri se noi per qualunque motivo non dovessimo averne”.

Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare che tutto ciò che si è detto prima potrebbe essere giusto o sbagliato, esaustivo od incompleto perché ci sarebbe tanto altro da dire, ma affermo, in modo perentorio, che mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare che la nostra vita dipende da organismi criminosi, perché vorrebbe dire arrendersi, scegliere di essere comparse della propria vita.

Mai come oggi ognuno di noi dovrebbe pensare che seguendo un filo comune, le nostre scelte potranno impedire che si ripetano eventi come questi dettati dalla disperazione o da situazioni non tamponate perché le scelte di altri erano incentrate sul proprio futuro disinteressandosi del futuro di altri.

Concludo dicendo che mai come oggi ognuno di noi dovrebbe fermarsi a pensare che nella caducità della propria vita dovremmo essere tutti protagonisti, a nostro modo, di un'esistenza, in cui rifacendoci ad una distinzione fatta dal filosofo From è evidenziata la dicotomia tra il mondo dell'Avere e dell'Essere, la parte dell'Avere sia a servizio di quella dell'Essere e non viceversa."

Daniele Binario & Bardi Riccardo

a nome degli studenti dell'Istituto Alberghiero di Assisi

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