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Il Perdono di Assisi - Nel segno di San Francesco

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Nella Basilica di San Francesco d'Assisi inizia un giorno prima

Quando nasce - Come ogni anno ad Assisi, la «Solennità del Perdono di Assisi» in ricordo di quando san Francesco, ritiratosi nella Porziuncola, chiese al Signore di concedere il perdono a tutte le persone pentite e confessate che giungevano in quel luogo.

Come si ottiene - L'indulgenza si può acquisire, una sola volta per sé o per un defunto, dalle 12 dell'1 agosto alla mezzanotte del 2, visitando una chiesa pubblica e recitando il «Padre Nostro» e il «Credo». Nei 15 giorni precedenti o seguenti si devono adempiere le tre solite condizioni: Confessione e Comunione sacramentali e una preghiera (un «Padre Nostro», un'«Ave Maria», o un'altra a scelta) secondo l'intenzione del Sommo Pontefice.


La storia. La tradizione fa risalire il tutto alla notte del 1216. Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una fortissima luce e Francesco vide l'altare rivestito di luce e alla sua destra la Sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore.

Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: «Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore - ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia questa indulgenza» E Francesco si presentò subito dal Pontefice, Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà - i cardinali ritenevano che questa concessione avrebbe arrecato danno a quella di Terra Santa e a quella degli apostoli Pietro e Paolo - dette la sua approvazione.

Poi disse: «Per quanti anni vuoi questa indulgenza?». Francesco scattando rispose: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: «Come non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni». E qualche giorno più tardi insieme ai vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso».


Come è cambiata nel tempo - Nel tempo l'indulgenza ha mantenuto la sua identità anche se è cambiato qualcosa nella sua durata. Ora è riservata a tutte le chiese francescane e parrocchiali, dal mezzogiorno del 1° agosto fino al giorno successivo, proprio in onore della chiesa della Porziuncola. A Santa Maria degli Angeli l'indulgenza plenaria può essere invece acquisita quotidianamente e Francesco la volle così, quindi nella forma più estesa, perché rimette ogni pena temporale se chi la chiede è realmente pentito e lontano dal male. I pellegrini, che un tempo provenivano per lo più dall'Abruzzo, «passano» sotto la porta della piccola chiesa, custodita nella Basilica, per ottenere la grazia, frutto di pace interiore con Dio e con se stessi.

Nella Basilica di San Francesco d'Assisi inizia un giorno prima.

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